Roma, 2 ottobre 2014 – Tasi più cara per le piccole abitazioni e a dispetto della vecchia Imu. A svelarlo un sondaggio del dipartimento delle politiche fiscali della Cisl, e questo anche per chi vive in una casa popolare. Insomma, per i proprietari delle piccole abitazioni il prezzo da pagare sarà più alto di quello versato appena due anni fa. Discorso contrario per chi invece ha la fortuna di abitare in case cosiddette di pregio: in questo caso, infatti, la Tasi sarà inferiore rispetto all’equivalente Imu pagato sempre nel medesimo periodo. 20 città capoluogo di regione analizzando le delibere delle aliquote pubblicate sul sito del ministero dell’Economia.
Lo studio – Per una rendita catastale pari a 300 euro, in 11 città su 20, decine di migliaia di cittadini dovranna pagare la Tasi, mentre prima – in riferimento all’Imu – solo in 9 città su 20. La precedente tassa aveva un importo pari a zero, con una detrazione di 200 euro a prescindere dalla rendita catastale in riferimento alla prima casa. costava. Di contro, però, almeno per Roma, la Tasi comporterà un esborso meno esoso pari a 150 contro i 220. Discorso diverso per gli immobili con rendita catastale pari a 1000 euro: in questo caso, saranno solo due i comuni capoluogo dove si pagherà un importo superiore alla vecchia Imu; Trieste passa a 554 contro 455 euro, mentre Firenze a 484 contro 472. Fenomeno legato, secondo la Cisl, all’abolizione della detrazione fissa universale, con il conseguente amento della base imponibile così che il gettito di fatto hanno ampliato la platea dei paganti per poter mantenere intatto il gettito.
Nella Capitale – IN riferimento a Roma, a partire dal 16 ottobre l’aliquota che entrerà in vigore sarà del 2,5 per la prima casa mille e dell’11,4 per mille su tutti gli altri immobili, seconde case, quindi, ma anche altri immobili, vedi quelli commerciali quali negozi, uffici, capannoni, terreni. La prima aliquota vale anche se la prima casa è assegnata al coniuge dopo sentenza di divorzio. Ma non è tutto: alla Tasi non sfuggiranno nemmeno gli immobili di proprietà o cui si gode dell’usufrutto anche se anziani o disabili, proprietari di queste, vivano permanentemente all’interno di istituti di ricovero. A patto però che non sia stata locata.
Le detrazioni – La detrazione di 110 euro, invece, varrà solo per quegli immobili con rendita catastale non superiore ai 450 euro; 60 sarà quella invece per gli immobili con rendita catastale fra i 451 e i 650 e di 30 euro se la stessa ècompresa fra i 651 e i 1500 euro. Nessuna detrazione prevista per i residenti con figli, al contrario. In base ad una delibera di Palazzo Sanatorio, i componenti di un nucleo familiare che abbiano stabilito la propria residenza anagrafica in diversi immobili all’interno del Comune di Roma, le agevolazioni verranno applicate ad un singolo immobile. Comparteciperanno al pagamento della Tasi anche gli inquilini per una somma pari al 20%, nel caso siano locatari, mentre la restante parte spetterà ai proprietari..