“Per ergersi a paladini di moralità e giustizia bisogna essere in ordine con il proprio dovere. Purtroppo la Presidenza del Consiglio di Matteo Renzi continua a violare la normativa sulla trasparenza e sulla prevenzione della corruzione: il Decreto legislativo 33 del 14 marzo 2013, che impone alle amministrazione di pubblicare online tutte le informazioni. Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ci spieghi cosa intende quando si pavoneggia vantandosi di aver dato il via ad una amministrazione trasparente visto che ad oggi un organo istituzionale quale è l’Unar, l’ufficio nazionale anti discriminazioni razziale della Presidenza del Consiglio, salvo dalle sforbiciate della spending review per non si sa quale miracolo, non si attiene alla normativa vigente in materia, omettendo di esporre pubblicamente i propri provvedimenti. Come vengono impiegati i fondi destinati da Governo all’Unar per favorire l’integrazione non è dato saperlo a quanto pare“, lo dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio.
“Per proclami al vento l’Unar è sempre in prima linea. Per farsi gioco della sensibilità di quelle persone che pensano di appoggiare realmente interventi per difendere i più deboli e coloro che sono bersaglio del razzismo, l’Unar è pronto a scagliarsi contro chiunque metta in discussione il suo operato senza tuttavia adempiere agli obblighi normativi sulla trasparenza e sull’anti corruzione, di cui non c’è traccia né sul proprio sito internet nè su quello del Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio. Come già dimostrato con il lancio della petizione per chiedere l’abolizione dell’Unar e non avendo ricevuto risposta, non è nel nostro stile fermarsi alle sole parole e accontentarsi di fare promesse per poi disattenderle ed è per questo che annuncio la mia intenzione di fare un esposto da presentare ufficialmente al Responsabile anticorruzione e trasparenza del Governo denunciando il nostro Primo Ministro per palese violazione della normativa. Anche se auspico un intervento deciso rimane il solito fatto all’italiana che chi dovrebbe controllare è il primo a violare la legge. E anche su questo Matteo Renzi dovrebbe riflettere ” conclude Santori.
21 Ottobre 2014