Marco Di Vaio pochi giorni fa ha annunciato il ritiro dal calcio giocato a fine stagione e ieri è stata pubblicata una sua intervista dal sito gianlucadimarzio.com.
Di Vaio ha ripercorso la sua carriera e ovviamente non ha potuto non citare la Lazio, squadra in cui ha iniziato: “Sono in un frullatore, vivo stati d’animo multipli. Sono felice, triste, preoccupato. Felice perché torno a casa dalla mia famiglia (che vive a Bologna e solo per alcuni momenti si è trasferita a Montreal, ndr). Triste perché finisce il mio sogno di fare il calciatore. Preoccupato anche, perché senza dubbio inizia una nuova vita e non so cosa mi riserva il futuro. Sicuramente vorrei restare nel calcio. La Lazio è casa mia, la squadra con cui ho iniziato il sogno, la partenza. La Salernitana invece rappresenta le prime forti emozioni da protagonista in un ambiente incredibile e unico. La Juventus è stata la grande possibilità di potermi confrontare con tanti campioni in un club di livello assoluto. Il Parma? Il primo vero contatto con grandissimi giocatori. Soprattutto la scuola dove ho capito che, per essere determinante a certi livelli, dovevo crescere ancora molto. Per farlo avevo solo il lavoro come strada da seguire. Alla fine credo di esserci riuscito. Il Bologna? La mia rinascita – rivela Di Vaio –. Ho assaporato ogni istante con questa maglia come mai avevo fatto prima. Sono tornato al top dopo un momento difficile: per questo dico che sono stati i 4 anni più belli, grazie anche all’amore di un’intera città”. Tanti gol per lui, che ricorda in particolare quelli della sfida Juventus-Bologna: “Il Bologna che vince a Torino in casa della Juve con una mia doppietta. È successo dopo 35 anni e la società viveva un periodo complicato (fallimento vicinissimo, ndc). Ho i brividi ancora oggi. Meraviglioso”.
Poi Di Vaio prosegue: “Terminata la mia avventura con la Juventus sono andato a Valencia. Credevo di decollare ed invece è iniziato un momento difficilissimo. Ho perso fiducia in me stesso per due anni lunghissimi. Poi, per fortuna, Bologna”. Alla fine torna sui vecchi compagni di squadra: “Mi piacerebbe tornare al mio esordio in A e ricominciare tutto. I più forti? Per me sono stati Cannavaro, Thuram, Maldini. Il grandissimo per me resta Ale Nesta. Con Sandro ho iniziato e con Sandro, qui in Canada, abbiamo terminato. Dalla A alla Z insieme, pazzesco”.