“A breve chiuderemo la vicenda della rete idrica inquinata, ma era stata gestita con elementi strutturali medievali“. Ne è sicuro Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, nell’intervista pubblica a Panorama d’Italia. “I potabilizzatori sono una pezza che risolve provvisoriamente ma costa – ha spiegato – La rete va rifatta in larga parte del territorio, ma una Regione che aveva 22 miliardi debiti non poteva far nulla“.
“Tutta la gestione del sistema idrico in questa provincia fa piangere. O ci mettiamo in testa che stiamo parlando di 8-900 milioni di euro di investimenti da fare, come in Toscana, dove stanno unendo tutta la gestione idrica regionale in un’unica agenzia, o non si combina nulla. Metteremo i sindaci attorno al tavolo, o decideranno insieme o deciderò io. Sono nervoso, sul tema, perché la rivoluzione dell’acqua in Toscana la sta facendo l’Acea, come anche in Umbria, e noi siamo in una parcellizzazione delle competenze che andava bene nel medioevo“. E Zingaretti avverte: “Se non cambieremo tutto, il problema dell’arsenico ce lo porteremo appresso per 40 anni. Dal primo gennaio 2015 dobbiamo cambiare tutto, oppure non ce la faremo mai“.
25 ottobre 2014