Vittorio De Sica, all’anagrafe Vittorio Domenico Stanislao Gaetano Sorano De Sica, è stato un attore, regista e sceneggiatore italiano, considerato uno dei padri del Neorealismo e uno dei maggiori interpreti della Commedia all’italiana.
La vita – Vittorio De Sica è nato il 7 luglio 1901 a Sora, Frosinone, da Umberto, impiegato di Cagliari di origini campane e da Teresa, una casalinga napoletana. Con scoppio della prima guerra mondiale si è trasferito prima Napoli e poi a Firenze e appena quindicenne ha iniziato a esibirsi in alcuni spettacoli organizzati negli ospedali. In seguito si è trasferito definitivamente a Roma.
Nel 1937 ha sposato Giuditta Rissone, conosciuta nel 1927, e da lei ha avuto la figlia Emilia, nata nel 1937. Nel 1942 ha divorziato e in seguito è andato a convivere con Maria Mercader, attrice conosciuta sul set di Un garibaldino al convento. Nel 1959 i due si sono sposati in Messico, ma senza essere legalmente riconosciuti in Italia. Proprio questo ha portato Vittorio De Sica a ottenere la cittadinanza francese per sposare la Mercader a Parigi. Dall’attrice catalana ha avuto due figli: Manuel, nato nel 1949 e Christian, nato nel 1951. Ma il divorzio dalla prima moglie non ha portato De Sica alla rinuncia della prima famiglia e così l’attore ha iniziato un complesso rapporto familiare che l’ha anche visto protagonista di doppi pranzi nelle feste.
La carriera – Vittorio De Sica ha iniziato con un piccolo ruolo in un film muto di Giancarlo Saccon, Il processo Clemenceau del 1917, quando ancora studiava ragioneria. Per finire gli studi ha rimandato la passione per il cinema e nel 1923 ha accettato una scrittura teatrale nella compagnia diretta da Tatiana Pavlova. Nel 1930 è diventato primo attore accanto ed è stato notato da Mario Mattòli, della Compagnia Teatrale Za-Bum (prima compagnia a sperimentare seriamente un’unione tra comicità e dramma), che ha visto le potenzialità recitative di Vittorio De Sica e l’ha scritturato. Così è arrivato a lavorare con Umberto Melnati, con cui ha formato una grande coppia comica. Le gag tra i due ben presto sono diventati veri e propri tormentoni facendoli conoscere a livello nazionale. Nel 1933 ha fondato una compagnia insieme a Giuditta Rissone e Sergio Tofano e nel dopoguerra si è fatto conoscere soprattutto grazie ai lavori da regista cinematografico
L’esordio da attore cinematografico – Dopo aver preso parte a due film muti di Mario Almirante, è diventato molto richiesto, soprattutto per ruoli in commedie, come Gli uomini, che mascalzoni, Darò un milione,Il signor Max e I grandi magazzini. La sua lunga carriera l’ha portato ad apparire in più di 100 film e a vincere premi prestigiosi. Nel 1948 ha vinto il Nastro d’Argento e nel 1952 ha riscosso grande successo grazie all’interpretazione nel film Altri tempi, dove ha recitato il ruolo di un avvocato difensore e nel 1953 ha confermato il successo ottenuto l’anno precedente grazie al film Pane, amore e fantasia, in cui ha recitato il ruolo del maresciallo Carotenuto, il corteggiatore di una levatrice.
Nel 1961 ha lavorato con Totò nel film I due marescialli. Nel frattempo ha collaborato anche con Alberto Sordi nei film Mamma mia, che impressione!, Il conte Max, Il moralista, Il vigile e Sordi, Un italiano in America. Oltre a ruoli nelle commedie ha anche interpretato ruoli drammatici, come nel film Addio alle armi e Il generale Della Rovere.
L’esordio da regista – Vittorio De Sica si è dedicato al cinema anche da regista e l’esordio è avvenuto nel 1939 grazie a Giuseppe Amato, che l’ha fatto debuttare in Rose scarlatte. All’inizio degli anni Quaranta è restato sul genere delle commedie e ha diretto Teresa Venerdì, Maddalena… zero in condotta e I bambini ci guardano, ma nella seconda metà ha diretto dei capolavori del cinema italiano, oggi considerati fondamentali per il Neoralismo cinematografico italiano. Prima ha diretto Sciuscià e Ladri di biciclette (con cui ha vinto l’Oscar come Miglior film straniero e il Nastro d’Argento per la Migliore regia) poi ha diretto Miracolo a Milano e Umberto D. (dedicato al padre).
Altri film importanti sono arrivati negli anni Cinquanta, quando si è occupato della regia di L’oro di Napoli ( in cui ha rappresentato una caricatura di se stesso quando ha sfidato il piccolo figlio del portiere del palazzo a carte. De Sica era solito giocare e fare scommesse) tratto dai racconti di Giuseppe Marotta, il tetto e La ciociara, film molto acclamato e tratto dal romanzo di Alberto Moravia, in cui ha recitato Sophia Loren, che per l’interpretazione ha vinto tutti i premi più importanti. Nel 1964 ha vinto il terzo Premio Oscar per il fil Matrimonio all’italiana e il quarto è arrivato con il film tratto dal romanzo Il giardino dei Finzi-Contini, che narra la storia delle persecuzioni di una famiglia ebrea di Ferrara durante gli anni del fascismo. L’ultimo film realizzato è stato Il viaggio, del 1974.
La morte – Vittorio De Sica è morto il 13 novembre 1974 dopo aver subìto un intervento all’ospedale Neuilly-sur-Seine per curare il tumore ai polmoni. Con lui si è spento un grande talento tutto italiano, capace di recitare ruoli comici quanto quelli drammatici, che oggi non sembra essere replicabile nel cinema.
13 novembre 2014