Presto moltissimi viaggiatori potranno tirare un sospiro di sollievo grazie allo scanner per i liquidi, in grado di comprendere se quello che ha davanti è un cappuccio oppure un liquido infiammabile. Infatti molte, troppe volte i turisti si sono trovati in scomode situazioni all’aeroporto, dove vige la regola di non introdurre alcun tipo di liquido dall’esterno. Moltissime bottigliette d’acqua buttate, moltissimi profumi, creme e altrettanti liquidi considerati “sospetti” sono stati sequestrati al check in nell’aeroporto. Con lo scanner per i liquidi i viaggiatori potranno dire addio alle situazioni di disagio vissute in aeroporto.
Lo scanner per i liquidi, con il suo sistema di codifica, è già in fase di sperimentazione in 65 aeroporti d’Europa, tranne ancora negli Stati Uniti. Il funzionamento dello scanner è molto semplice e lo spiega perfettamente Paul Loeffen, CEO di Cobalt: “Facciamo entrare la luce in una serie di sezioni e osserviamo come si propaga attraverso il gel o il liquido. Finiamo la nostra analisi confrontando i segnali rilevati e inserendoli all’interno di un software di elaborazione“. Il modello dello scanner per i liquidi costa attualmente circa 50 mila euro e ha un funzionamento abbastanza semplice, infatti i materiali da analizzare vengono disposti su un nastro scorrevole, e uno schermo indica quali rappresentano una minaccia. La speranza è che entro il 2016 si concludano le scomode restrizioni legate al trasporto di liquidi nei bagagli.
5 novembre 2014