Risanamento dell’azienda entro il 2016, ma avendo come principi base la qualità del servizio e l’utilizzo del sistema dei costi standard per calcolare le risorse necessarie. Questo in sintesi quanto detto dall’amministratore delegato di Atac Danilo Broggi alla commissione Trasporti del Consiglio regionale del Lazio, presentando il piano industriale 2015-2019. Diverse le voci critiche: “Un piano industriale che non dipende dall’azienda, ma da impegni di altri soggetti. Impegni tutt’altro che certi“, dice Antonello Aurigemma (FI) . Mentre per Eugenio Patanè (PD) “sono dubbi gli incrementi dei proventi dalla sosta tariffata e degli abbonamenti indicati nel conto economico“. Per Fabrizio Santori (Gruppo Misto), si tratta di un piano che “pagheranno i cittadini: si basa su atti che ancora devono essere approvati, alla fine per coprirlo serviranno ulteriori aumenti delle tariffe“.
L’assessore regionale ai Trasporti, Michele Civita, ha ribadito gli impegni presi dalla giunta regionale: “Se i trasferimenti dallo Stato rimarranno invariati siamo pronti ad aumentare il trasferimento a Roma, arrivando a 180 milioni per quanto riguarda il 2015, 220 per il 2016 e 240 per il 2017“. A questi vanno aggiunti i 100 milioni l’anno che la Regione garantisce per il funzionamento delle ferrovie concesse. Guido Improta invece mostra la disparità di trattamento di cui soffre Roma: “Napoli riceve dalla Regione il 56 per cento di quanto si spende complessivamente per i trasporti in Campania. Roma solo il 30 per cento“.
20 novembre 2014