Cercare ‘il colpevole’, e non ‘un colpevole’ per al morte di Stefano Cucchi. A lanciare il messaggio chiaro e netto il segretario del Lazio dell’Anaao Assomed, Guido Coen Tirelli, in una lettera scrive la sua difesa per i medici del Pertini assolti in secondo grado. “Abbiamo grande rispetto per Stefano Cucchi. La sua vita spezzata precocemente e drammaticamente non può non scuotere la sensibilità di quanti si dedicano ad aiutare i più fragili ed i più deboli. Rispettiamo, altresì, la sentenza della Corte d’Appello”.
E racconta: “All’epoca, fu istituita, dalla Direzione Aziendale dell’Asl RMB, una commissione interna dalle cui indagini risultò che si era di fronte ad un evento non prevenibile ed inoltre, l’allora Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici di Roma, Presidente Mario Falconi, istituì una commissione formata da esperti esterni, di discipline diverse, non legati all’ambiente culturale e medico-legale romano (Milano, Palermo, L’Aquila), che escluse qualsiasi attribuzione di responsabilità a carico dei Medici del Pertini“. Inolte Coen Tirelli sollecita la Direzione della ASL “a smentire che il risarcimento pagato alla famiglia sia una ammissione di colpa dell’Ospedale ma è stato frutto di un accordo tra i familiari e l’assicurazione della ASL, di cui quest’ultima è venuta a conoscenza solo in seguito. L’Assicurazione ha deciso di pagare autonomamente, per proprie valutazioni di tipo economico, altro che ammissione di colpa. Quindi le affermazioni dei familiari, tramite il loro avvocato, sono solo menzogne e non possiamo, peraltro, condividere le affermazioni dell’On. Manconi che mette sullo stesso piano il pestaggio subìto da Stefano Cucchi con le cure ricevute in Ospedale“.
5 novembre 2014