Dopo l’approvazione all’VIII Municipio di dedicare via Golametto a Stefano Cucchi, 11 senatori, Giovanardi, Albertini, Formigoni, Esposito, Di Giacomo (Ncd) Barani (Gal), Falanga (FI) Di Maggio e Mauro (Popolari per l’Italia), Luigi Marino (Per l’Italia) Stefani (Lega) hanno sottoscritto un’interpellanza rivolta rispettivamente al ministro degli Interni e della Giustizia perché si dichiarino su tale possibilità, cioè di intitolare una strada o una piazza al giovane, quando in realtà la legge lo prevede solo se il soggetto interessato si sia distinto come benemerito della Nazione.
17 ricoveri – All’interno del documento, sono stati elencati i 17 ricoveri subiti dalla vittima e i relativi referti conseguenti a essi, fra cui l’ultimo avvenuto 15 giorni prima dell’arresto. “I senatori” si legge nel comunicato firmato da Carlo Giovanardi, “ricordano poi come tutti i consulenti e i periti nel processo hanno indicato nelle mancate cure e somministrazione di acqua e cibo la causa della morte; nello stesso documento sono state inserite inoltre le conclusioni della Commissione di inchiesta del Senato, (Documento XXII-bis n. 2 -XVI legislatura) presieduta dal sen. Ignazio Marino, dedicata specificatamente al caso Cucchi nella quale si escludeva categoricamente qualsiasi rapporto fra eventuali lesioni ricevute e il decesso del giovane, che era passato dai 52 kg al momento dell’arresto ai 42 al momento della morte“.
Risarcimento – I senatori, inoltre, aggiungono che la famiglia ha “Ottenuto dall’ospedale Pertini il risarcimento di 1.340.000 ha deciso di revocare la Costituzione di parte civile nei confronti dei medici mantenendola soltanto nei confronti dei tra agenti di polizia penitenziaria, che sono risultati non responsabili della morte del giovane in due gradi di processo in Corte di Assise e nella Commissione di inchiesta del Senato“, conclude il comunicato di Giovanardi.
12 novembre 2014