Ieri il bollettino ufficiale della Roma ha svelato il problema di Leandro Castan: cavernoma. Ma a spiegare in maniera più semplice cosa sia è il professor Maurizio Fornari, neurochirurgo all’Istituto Humanitas di Milano. “È una malformazione vascolare congenita, una piccola matassa di vasi che in questo caso hanno una bassa pressione arteriosa al loro interno e che possono dare origine a micro-emorragie o disturbi di tipo circolatorio“, dice alla Gazzetta dello Sport.
“Uno nasce che ha già nella testa questa cosa – precisa il professore – Poi c’è un decorso normale, in genere queste malformazioni fanno trasudare globuli rossi ed emosiderina che sono sostanze irritanti per il cervello circostante. Questi microtravasi di sangue a lungo periodo generano problemi. Posso assicurare, però, che questo intervento chirurgico non gli impedirà neanche di colpire la palla di testa. Quanto ai rischi di deambulazione, direi proprio di no: non ce ne sono. Questa problematica non può avere altro trattamento dell’asportazione chirurgica, la radiochirurgia non è in grado di curarla. L’intervento è delicato, anche in virtù della sede della malformazione. Ma dopo si può tranquillamente prospettare una completa guarigione ed un ritorno all’attività agonistica. In quanto tempo? Nel giro di qualche mese“.
21 novembre 2014