L’ alluvione di Genova, avvenuto il 4 novembre 2011, è stato causato dalle forti precipitazioni delle ore precedenti (iniziate già nella notte), che hanno fatto registrare la caduta di oltre 500mm di acqua in poche ore. Queste forti precipitazioni hanno portato all’esondazione dei torrenti Bisagno e Fereggiano e hanno portato anche alla piena dei torrenti Sturla, Scrivia e Entella.
Quel 4 novembre l’ alluvione di Genova si è verificato in 17 minuti, dalle 12 alle 12:17. Il torrente del Fereggiano è salito da un metro a quattro metri d’altezza e questo ha fatto sì che l’acqua invadesse la città, colpendo soprattutto il quartiere Marassi, che nel primo pomeriggio si è visto invaso dal muro d’acqua del Fereggiano, che proprio in Via Fereggiano ha spazzato via automobili, motorini e ha allagato androni e negozi.
L’onda distruttiva è arrivata poi in Corso Sardegna e anche lì ha travolto tutto ciò che si è trovato sul suo percorso. Verso le 13:50 è stata registrata l’esondazione del Bisagno e anche in questo caso sono state allagate varie zone della città: da Borgo Incrociati alla zona delle Brignole fino alle zone residenziali.
Le conseguenze dell’ alluvione di Genova si sono fatte sentire anche nel Tuglio, dove uno stabilimento imploso e ha registrato danni di un milione e mezzo di euro. Tratti dell’autostrada A12 sono stati chiusi perché allagati; il traffico aereo e ferroviario è stato completamente bloccato. Tra il 5 e il 6 novembre si sono verificati dei black out elettrici nella provincia di Savona e sulla statale 226 si è staccata una frana, che ha provocato la rottura delle tubature del gas metano.
Ma i quartieri più colpiti dall’ alluvione di Genova sono stati Brignole, Camogli, Foce, Marassi, Molassana,Nervi, Quarto, Recco e San Fruttuoso. E la pioggia è tornata a far paura proprio in Liguria, che poco prima era stata colpita dall’ alluvione dello Spezzino e della Lunigiana. Gli effetti disastrosi dell’ alluvione di Genova però hanno portato all’apertura di varie questioni riguardanti l’assetto idrogeologico del territorio e la mancata realizzazione dello scolmatore.
A Genova sono state sei le vittime: un’anziana travolta dalle auto trasportate dall’acqua, una donna albanese di 28 anni insieme alle due figlie (1 e 8 anni) e altri tre adulti. Tutti morti nella zona di Via Fereggiano. Gli sfollati invece hanno superato la quota di 120 persone, 105 sono stati sistemati nella scuola Giovanni XXIII, altri sono stati ospitati in due scuole dell’infanzia. Ma a Genova hanno cercato di rialzarsi subito e nonostante le tante polemiche successive, grazie al Comune e soprattutto grazie ai volontari è stato possibile distribuire pasti caldi e allestire gli spazi per la notte.
4 novembre 2014