“Dobbiamo combattere con tutti i nostri mezzi per evitare che l’amianto venga screditato agli occhi dell’opinione pubblica“. Così in un documento interno della Eternit, datato 1976 e riportante la firma in calce dell’amministratore delegato Stephan Schmidheiny, messo agli atti processuali. Il documento, denominato Auls 76, è stato definito alla stregua di un manuale di istruzione destinato ai dirigenti operativi e i manager di grado intermedio. “L’amianto – si legge nel docoumento – può rappresentare un serio pericolo per la salute se viene trattato in maniera scorretta. Ci rendiamo conto che questo rischio potenziale viene usato da molti come motivo base per discreditare l’amianto in maniera decisamente esagerata, non fattiva e particolarmente prevenuta. Questa diffamazione può mettere a repentaglio l’esistenza della nostra industria. Dobbiamo reagire in maniera decisa e dobbiamo combattere con tutti i nostri mezzi“. Secondo i magistrati torinesi, tale documento è la prova della consapevolezza dei rischi derivanti dall’esposizione all’asbesto-amianto, ma anche un tentativo di minimizzarne i rischi per la salute. E questo a dispetto – sempre secondo i magistrati – degli esami già noti a quel tempo sulla sua tossicità.
21 novembre 2014