Fidene, prendono a picconate un anziano. E’ in prognosi riservata

Prendono a picconate un anziano mentre il figlio, inerte, non può nulla mentre viene minacciato in un’altra stanza di stare zitto se non vuole fare la stessa fine. Una notte di terrore per padre e figlio, quella appena trascorsa in zona Fidene. Con loro, anche un bambino, da difendere, a cui tappare le orecchie per non fargli sentire le urla del nonno. Lo hanno colpito per 20 minuti finché alle grida di dolore non si è sostituito il silenzio. Gino Lozzi, 70 anni, ex custode della media Toscanini in via Flavio Andò a Serpentara è ora ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Pertini. Fratture ed ecchimosi su tutto il corpo, una costola gli ha perforato il polmone. Ridotto in fin di vita da una banda che era entrata in casa per rapinarli di alcuni oggetti d’oro, un pc e un paio di cellulari, di cui uno ritrovato poi in un campo.

Giovanissimi e dell’est europeo – “Sembravano rom, erano armati di piccone, spranghe e tondini di ferro. Giovani, a volto scoperto, uno avrà avuto meno di 20 anni. Hanno lasciato papà in una pozza di sangue”, racconta che non ha potuto fa niente per intervenire e che difficilmente potrà dimenticare le urla del padre. “Non se ne può più di queste aggressioni, non si può vivere con la paura. Non ho mai parlato male in vita mia di nessuno tantomeno degli immigrati ma queste sono bestie“.

Rapinatori sorpresi – Saranno state le 3,30 – racconta il figlio sempre a Repubblica – mio padre era già in pigiama ma ancora sveglio e forse deve aver sentito qualche rumore. Si è alzato penso, perché ancora non ricorda né riesce a parlare, probabilmente li ha sorpresi mentre stavano entrando, forse ha reagito e loro si sono accaniti come belve su di lui”. Era rientrato da poco, Gino, dopo aver passato una serata con gli amici. La moglie, malata, stava dormendo sul divano letto nel soggiorno dormiva sul divano letto in salone. Urbano era con il figlio di 6 anni in un’altra stanza, invece, al momento dell’aggressione: “Ho sentito dei rumori, mi sono svegliato, c’era uno con un piccone e una torcia, mi gridava: se ti muovi ti ammazzo“.

10 novembre 2014