Il tentato rapimento a Tor Tre Teste del bimbo di 8 mesi si tinge di giallo. In base alle indagini degli investigatori e secondo quanto dichiarato dall’uomo finito in manette, questi potrebbe essere infatti il padre del bambino. Al vaglio anche la versione della donna, pure lei di etnia rom rilasciata al 113, secondo cui, sabato scorso, alcuni estranei si erano introdotti nel cortile della sua abitazione tagliando il lucchetto di ferro che ne bloccava il cancello d’ingresso per sottrarle il piccolo.
Nell’occasione erano state le grida del fratello maggiore a far accorrere i genitori, evitando così che il secondogenito fosse portato via contro la loro volontà. A questo punto fra le due coppie sarebbe scoppiata una lite, la quale ha avuto termine solo dopo che la coppia introdottasi nel cortile non ha deciso di andarsene promettendo però che si sarebbe ripresentata.
Fuggiti quindi a bordo di un furgone, V.S e Z.A. sono stati rintracciati dagli agenti del reparto Volanti all’interno del campo rom di via Salviati e arrestati con l’accusa di violazione di domicilio. L’accusa di rapimento, al contrario, è tutt’ora la vaglio. Il 42 enne ha detto alla polizia che il bimbo di 8 mesi sarebbe nato da una precedente relazione. In base ai nuovi riscontri, quindi, l’uomo conoscerebbe la madre del piccolo da tempo, avendoci di fatto convissuto all’interno di uno stabile occupato per lungo tempo. Questi insomma, potrebbe aver agito pensando di agire in relazione al diritto di paternità che vanterebbe sul neonato.
17 novembre 2014