Quante volte ci siamo sentiti dire, magari appena patentati, di guidare con prudenza e fare attenzione mentre si è al volante di un’automobile? Decine, forse centinaia di volte. La velocità e la disattenzione, infatti, sono le prime cause di incidenti stradali. Se si escludono i guasti meccanici – sempre più rari vista la tecnologia montata a bordo delle autovetture – la maggior parte degli incidenti sono figli dell’errore umano. E più la velocità aumenta in questi casi, più aumenta proporzionalmente la possibilità che un sinistro si trasformi in tragedia. Abbiamo tutti negli occhi ancora il racconto di quanto accaduto a padre e figlio di ritorno da una partita di calcio, quando in ogni dove le strade si macchiano di sangue facendo incetta di vittime. Heartly Requesting you to drive SLOWLY, che potremmo tradurre in italiano “Ti chiedo con forza di guidare lentamente“, è la testimonianza di come la nostra responsabilità nei confronti degli altri aumenti dal momento in cui si sale in macchina. E’ un video denuncia, dove a ricostruzioni forti, si alternano episodi dello stesso tenore in presa diretta, con immagini che non hanno bisogno di commento. Serve solo la nostra comprensione delle regole, del codice della strada ma, soprattutto, della realtà che ci circonda. All’interno, come all’esterno di un’automobile, non siamo soli. Non bisogna fare attenzione solamente a non rigare la macchina del babbo, oppure a non tamponare il prossimo per non avere rogne con l’assicurazione. Guidare è molto di più. Mettersi alla guida non è un modo per staccare dalla realtà. Guidare non rende immortale nessuno. Né noi, né gli altri. Siamo carne e ossa e nulla più, non dimentichiamocelo.
http://www.youtube.com/watch?v=bCX_adC3oD8
1 novembre 2014