Sono passati undici dall’attentato di Nassiriya, che riconsegnò all’Italia 19 salme partite in Iraq in missione di pace, fiumi di gente il 18 novembre portarono il loro ultimo saluto alle vittime di quell’attentato.
L’attentato – Erano le 10.40 ora locale in Iraq, quando improvvisamente, a Nasiriya, un camion cisterna carico di esplosivo era diretto a tutta velocità contro la base italiana MSU dei carabinieri, lo scopo era quello di compiere una strage totale.
Il Carabiniere Andrea Filippa vide quel camion folle, riuscì a sparare e a uccidere i due kamikaze alla guida, ma non bastò per fermare il camion, servì a rallentarlo, evitando una strage che poteva essere ampia.
Il camion esplose davanti il cancello della caserma, provocando l’esplosione del deposito munizioni, provocando la morte di 19 italiani e il ferimento di altre 58 persone. Tra i morti anche il regista Stefano Rolla.
Gli italiani erano in missione per il mantenimento della pace, aderirono all’Operazione Antica Babilonia, i primi obiettivi della missione erano controllare la pace, dopo che le ostilità erano cessate ufficialmente il 1° maggio 2003, e la ricostruzione dell’Iraq con attività di bonifica e ripristino d’infrastrutture.
Funerali – La camera ardente fu allestita nel Sacrario delle Bandiere del Vittoriano, i funerali di Stato si svolsero il 18 novembre, nella Basilica di San Paolo fuori le mura, fu proclamato il lutto nazionale. Oltre all’autorità, parteciparono numerosi cittadini, almeno 50mila persone parteciparono commossi alla cerimonia funebre.
12 novembre 2014