Ignazio Marino cerca di fare il punto e chiarire la situazione dei campi rom presenti a Roma. La proposta di eliminare i campi e dare ai rom degli alloggi alternativi, però, invece di chiarire la questione ha alzato un polverone. Alemanno non si è fatto attendere e subito ha replicato: “Promettere le case ai nomadi della nostra città è una vera follia. Sarebbe come dare uno schiaffo in faccia alle migliaia di romani che da anni attendono una casa popolare o anche semplicemente una qualche forma di assistenza alloggiativa”.
Così, Marino, ha dovuto precisare meglio le sue intenzioni in proposito: il sindaco evidenzia che quando parla di alloggi non si riferisce ad edilizia residenziale pubblica. E, questa mattina a Radio Città Futura, ha dichiarato: “Una delle soluzioni proposte dall’Unione europea è quella di affidare a rom, sinti e camminanti dell’edilizia non più utilizzata affinché si possa fare dell’autocostruzione, rendendo quei luoghi abitabili, ed eliminando le situazioni di grave disagio. Il progetto è molto complesso e articolato è stato discusso dall’Unione europea e contiene indicazioni precise che non riguardano solo l’Italia ma tutti i paesi che ospitano rom, sinti e caminanti”.
Si dovrebbe utilizzare, in sintesi, il patrimonio immobiliare pubblico abbandonato così da recuperare aree e siti urbani per ridurre le spese legate ai campi rom che ammontano, per Roma, a circa 24 milioni di euro (nel 2013).
Questi provvedimenti sono dettati dall’Europa e Roma, come altre città italiane, dovrebbe per lo meno avvicinarsi a: “all’obiettivo – continua Marino – fissato dalla Commissione europea e recepito nel 2012 dal Governo con la strategia nazionale di inclusione delle comunità rom, sinti e caminanti”.
24 novembre 2014