“Che la Metro C, nelle tratte più esterne, avrebbe avuto carichi risibili è cosa risaputa fin dalle origini del progetto. Noi usammo la metafora dello sparare con un cannone ad una mosca. La stessa Roma Metropolitane, con Chicco Testa presidente, indicò in 6000-7000 persone ora la portata massima della Metro C nelle tratte sopra indicate. Oggi raccogliamo i frutti di progettualità errate fin da principio e che, purtroppo, correggere in corso d’opera, come ben sa l’incolpevole Improta ,è cosa estremamente difficile“. A dirlo è il parlamentare Vincenzo Piso.
“Oltre ai costi dell’infrastruttura, Roma si ritroverà a pagare costi di gestione che temiamo saranno salatissimi – accusa Piso – Queste sono le vicende che rendono la nostra città un unicum negativo. Dalla tragicomica vicenda del Panda gate di un Sindaco ridicolo ad infrastrutture costate miliardi che improvvisamente si scoprono inutili o, comunque, fuori misura. Marino invece di invocare l’intervento della Procura per inesistenti intromissioni di fantomatici hacker chieda spiegazioni alla sua maggioranza su come sia stato possibile avventurarsi negli anni in una operazione del genere. Queste, al di la delle chiacchiere, le scelte che hanno contribuito ad affossare Roma . Una serie di colossali errori progettuali costati cifre mostruose che hanno condizionato ed impegnato in negativo il futuro della città“.
21 novembre 2014