“Abbiamo ritrovato il permesso del sindaco e sappiamo chi ha elaborato il dossier falso. È il sindaco di Roma, Ignazio Marino. Non c’è nessun hacker“. L’annuncio arriva dal senatore di Ncd Andrea Augello, che torna sul caso delle multe al sindaco Marino: “Nella sostanza – ha spiegato Augello in una conferenza stampa – non c’è nessuna manipolazione, basta digitare il codice giusto e ricompare il permesso del sindaco. Sembra un film di Totò o di Alberto Sordi. Creare un grande rumore per non far vedere la mano con cui si fa il trucco. E allora: siamo di fronte a un piccolo truffatore o a Mr. Bean? In entrambi i casi non si è all’altezza di guidare questa città: si deve dimettere“.
Ma a muovesi è anche il capogruppo di Ncd in Campidoglio, Roberto Cantiani: “Giovedì verrà presentata una mozione di sfiducia elencando tutti quei traguardi che Roma in un anno e mezzo ha perso“.
Intanto ad occuparsi della denuncia del sindaco è il procuratore capo, Giuseppe Pignatone, che ha già aperto un fascicolo per accesso abusivo al sistema informatico. Di sicuro intanto c’è che il superteste ha smentito la ricostruzione fatta da Marino e dal suo staff, dicendo che prima del 12 agosto non c’era alcun permesso temporaneo per il sindaco. A riportarlo diversi organi di stampa. Ma non è tutto, perché dagli atti dell’inchiesta spunterebbero gli orari relativi a 8 contravvenzioni tra il 25 giugno e il 25 luglio 2014, periodo in cui l’auto del primo cittadino era sprovvista di permesso. Ma alcuni verbali (quattro) sarebbero spariti.
11 novembre 2014