Ecco la sintesi della giornata politica di oggi: Renzi parla di futuro e lavoro da Brescia, ancora scambio di battute tra lui e sindacati, mentre non troppo distante infuriano i scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, per protestare contro il premier. Berlusconi torna a parlare di giustizia, tornando a commentare il 2011, l’anno che si dimise.
Brescia – Matteo Renzi ospite dell’assemblea annuale degli industriali bresciani, il premier parla di futuro, paragonando le nuove riforme proposte come un’opportunità da cogliere, guardando con fiducia il futuro dell’Italia, che “sarà la locomotiva in Europa”.
Sempre a Brescia, non troppo lontano dall’assemblea dove c’è Renzi, un gruppo di manifestanti ha attaccato un cordone di sicurezza, generando lo scontro con le forze dell’ordine. Soliti tafferugli: manganellate da una parte, lancio di bottiglie, sassi e bastoni dall’altra.
La manifestazione di protesta, contro le politiche di Renzi, è stata organizzata dai centri sociali, movimenti studenteschi e Cobas.
Renzi vs. Cgil – Durante l’assemblea a Brescia, Renzi non ha risparmiato frecciate ai sindacati,”c’è un disegno organizzato che spacca il mondo del lavoro” ha detto il premier, che ha poi aggiunto che il “lavoro non deve essere un punto di scontro”, criticando le manifestazioni e le proteste, considerati i strumenti sbagliati per discutere il tema del lavoro, accusando i sindacati di “sfruttare il dolore dei cassaintegrati, dei disoccupati e dei precari”.
La replica del Cgil tenta di smorzare le polemiche: “C’è molto nervosismo nelle parole del presidente del Consiglio che ancora una volta evoca fantasmi e complotti”.
Berlusconi e il golpe – Dopo l’assoluzione sul caso Rubi, Silvio Berlusconi sta tornando raggiante, intervistato da Bruno Vespa, in occasione della presentazione del nuovo libro del giornalista, l’ex premier si è detto fiducioso nei confronti della Corte Europea dei Diritti dell’uomo, convinto che gli sarà resa giustizia. Berlusconi ha espresso un commento anche sulle sue dimissioni nel 2011, accusando che le pressioni ricevute sia in Italia sia dall’Europa, hanno rappresentato “un tranquillo colpo di Stato”.
3 novembre 2014