A Prati Fiscali non si placa il fenomeno della prostituzione fino all’alba, a partire da Piazzale Jonio fino a via Salaria, il tutto sotto gli occhi dei residenti sempre più stanchi di assistere a queste scene. Spesso infatti vengono consumati rapporti sessuali sotto alle finestre di appartamenti, oppure sulla rampa di garage privati. Donne seminude provocano autisti e non sul ciglio della strada, utilizzando le paline dell’Atac come guardaroba. Con il freddo invece arrivano a bruciare i rifiuti per riscaldarsi. Sempre più degradanti, duque, sono le notti di Prati Fiscali, infestate da odori acri e pungenti e schiamazzi. Questi episodi sembrano non finire neanche con l’arrivo del Sole. Infatti un residente racconta che qualche giorno fa, una di queste donne, mentre alcuni residenti attendevano il bus delle 6, mostrava le parti intime alle auto di passaggio.
Le proteste del Comitato, le manifestazini e le riunioni su sicurezza e legalità sembrano quindi essere state inutili. Salviamo Prati Fiscali sottolinea come sulla questione prostituzione il quartiere del Municipio III non sia da meno a quello di Tor Sapienza, per il quale il Campidoglio si è impegnato a intervenire: “Mancanza assoluta di sicurezza, prostituzione, mancanza dei servizi elementari: dalla pulizia delle strade alla manutenzione ordinaria. Roma è diventata una cloaca e un ricovero di eserciti di rovistatori di cassonetti, di prostitute, di zingari camperisti che sporcano la città, basta guardare piazzale Jonio“. I residenti non riescono più a sostenere la situazione: “Abbiamo sempre più voglia di scendere in campo per spazzare via questa Amministrazione Capitolina e Municipale che non esiste se non per la questione delle unioni civili e per problemi marginali“, dicono da Prati Fiscali, e sottolineano come Roma e i suoi abitati abbiano bisogno di altro, “servizi, tutela e buona amministrazione” in primis.
Da Val d’Ala a Piazzale Jonio non è dunque esclusa una nuova ondata di ribellioni. Purtroppo c’è anche chi non esclude soluzioni più drastiche: sciogliere il Comitato “contro le continue prese in giro di Marchionne e Marino“. Un’assenza che però potrebbe esporre eventuali proteste a regie occulte e incontrollabili: “Per essere ascoltati, dobbiamo dare fuoco al quartiere anche noi?“, si vocifera nelle strade del Terzo.
19 novembre 2014