“Una storica comunità alla fame per la vostra incapacità”, “No alla cacciata dei pittori da piazza Navona”, “Veltron incepit, Alemannus perseveravit, Marinus ad finem adduxit”, sono solo alcuni degli striscioni esposti questa mattina da pittori, ritrattisti, caricaturisti del centro storico sotto il Campidoglio. A improvvisare un flash-mob un pittore che ha tagliato una tela in piazza infilando la testa dentro. Un cartellone che recita “Noi siamo una risorsa non un cancro da estirpare” rappresenta forse al meglio il pensiero degli artisti.
“Con un profondo senso di disgusto e di nausea per una amministrazione che da nove anni ci ha abbandonato e allora – spiega alle agenzie un ritrattista – applico il concetto di azione e di distruzione e da Fontana prendo il gesto: il taglio famoso. Ma siccome l’opera è innocente ed è il pittore che è colpevole per il Comune, è il pittore che si mette alla gogna. L’arte non muore mai, viva l’arte e abbasso il Comune. Noi vogliamo essere una risorsa per Roma e vogliamo avere interlocutori capaci che capiscono di cosa di parla. Invece per il Comune non dobbiamo più esistere, dobbiamo sparire. Noi chiediamo di riavere la nostra dignità“.
18 novembre 2014