Torna la paura del Knockout game nella Capitale, zona quartiere Africano, dove un 80 enne è stato colpito al volto con un pugno nella zona di piazza Sant’Emerenziana. L’sposto da parte della stessa vittima ai carabinieri che ora indagano sulla vicenda. A riprova di quanto accaduto all’anziano, il referto medico con cui si è presentato presso la Stazione dei Parioli per sporgere regolare denuncia.
Il racconto – L’uomo ha dichiarato di essere stato aggredito alle spalle da un giovane e di essere stato colpito al volto con un pugno lo scorso 2 novembre intorno alle ore 19, mentre passeggiava tranquillamente poco distante da Villa Ada. La vittima ha ammesso di non ricordare granché di quanto avvenuto, ma solo di aver sentito una forte botta la colpo che gli ha fatto perdere i sensi. A riprova di un possibile Knockout game, il fatto che non fosse stato rapinato mentre era privo di conoscenza quando, seppur stordito, è riuscito ad alzarsi per tornare alla sua auto parcheggiata in piazza Vescovio.
30 giorni di prognosi – Il pugno inferto, ricevuto tra lo zigomo e l’orbita dell’occhio, è stato refertato. All’anziano sono stati riconosciuti 30 giorni di prognosi. Sempre autonomamente, l’uomo si sarebbe poi recato a casa. La denuncia ai carabinieri, però, è stata presentata solo dieci giorni dopo, cioè il 12 novembre scorso.
Perplessità – Sul caso i carabinieri della compagnia Parioli al momento nutrono qualche perplessità, anche perché il racconto dell’80 enne presenta molte zone d’ombra, tutte da chiarire. Tra tutte, la possibilità che l’uomo sia stato in grado di raggiungere la propria automobile pur ferito, percorrendo ben 500 metri a piedi nelle condizioni di cui sopra e ferito gravemente.
Giornata di festa – Ulteriori perplessità nascono dall’orario in cui sarebbe avvenuto il fatto, come denunciato dall’uomo: seppur giorno di festa quel 2 novembre, sembra difficile che alle 19 nessuno abbia assistito all’aggressione su quel tratto del parco di via Nomerense generalmente molto trafficato. Inoltre è ancora da chiarire come o chi abbia permesso alla vittima di raggiungere la propria automobile, lontana rispetto al luogo dell’aggressione.
21 novembre 2014