“Siamo molto contenti di com’è andato questo primo evento“. Così Davide Quironi, preparatore dei portieri della Ternana, uno dei principali artefici del corso sulla innovativa tecnica del “foowel coaching” (la parola foowel è la “sintesi” di football e wellness, vale a dire calcio e benessere) che è andato in scena lunedì e martedì scorso presso il centro sportivo “Ocres Moca” di Villalba. Al suo fianco il preparatore dei portieri della Lupa Roma Emanuele Maggiani e il product manager del progetto Francesco Comiano assieme ad altri componenti dello staff come il portiere di serie A di calcio a 5 Chiara Salinetti e i responsabili del Centro di Formazione del calcio di Firenze Mancini e Vezzani.
“Sono stati due giorni molto intensi che ci hanno fatto capire tante cose – sottolinea Quironi – perché di fatto questo era il “corso zero”, nel senso che era il primo in assoluto fatto in Italia per i preparatori dei portieri con la tecnica del “foowel coaching”. Ovviamente ci sono degli aspetti da migliorare, ma abbiamo visto una grande partecipazione da parte dei corsisti e siamo convinti di aver lasciato loro qualcosa di importante a livello di metodologia di lavoro“. D’altronde il foowel coaching è una tecnica che punta molto sulla reattività, l’iper reattività e la reattività situazionale: “Il calcio è cambiato nel corso del tempo – dice Quironi – da tanti punti di vista come quello tattico, di velocità, dello stesso pallone di gioco e il portiere deve essere davvero un super-atleta se vuole essere all’altezza della situazione. A nostro modo di vedere la qualità più importante di un estremo difensore è proprio quella della reattività, del decidere nel più breve tempo possibile il piazzamento e la scelta di intervento migliore. Riuscire a trasmettere un corretto metodo di lavoro sui giovani portieri, in special modo su quelli di età compresa tra i 6 e i 12 anni, è fondamentale per far crescere un buon estremo difensore e in questo senso il ruolo del preparatore è decisivo“.
3 novembre 2014