In America un’azienda dell’Oklahoma, la Palm Beach Vapors, vuole brevettare le sigarette elettroniche alla marijuana. L’azienda in questione è un rivenditore di sigarette elettroniche e ha deciso di allargare il proprio giro d’affari producendo un liquido per la ricarica a base di olio di cannabis. Il funzionamento delle e-cig alla marijuana dovrebbe essere simile a quello delle normali sigarette elettroniche a nicotina. Infatti, in entrambi i tipi il meccanismo di nebulizzazione avviene nello stesso modo.
L’Oklahoma Bureau of Narcotics si è già espresso titubante riguardo a questa idea, soprattutto a causa dei rischi sanitari strettamente legati all’inalazione della cannabis tramite il vaporizzatore delle e-cig, ma non solo. Infatti si teme anche che in questo modo si faciliti il consumo e la diffusione della sostanza illegale, visto che gli oli prodotti dalla cannabis sono difficili da distinguere da quelli standard per le sigarette elettroniche a base di nicotina.
In ogni caso la Palm Beach Vapors ha già fatto domanda per brevettare le sigarette elettroniche alla marijuana. Si prospetta che il nuovo prodotto potrebbe rappresentare, entro il 2018, circa il 30-40% del fatturato dell’azienda. Tutto questo sarà possibile, però, solo se continuerà la battaglia della legalizzazione in corso negli Stati Uniti. Infatti negli Usa, attualmente, la marijuana è stata già legalizzata per finalità ricreative in alcuni stati: Colorado, Washington, Oregon e Alaska. In altri Stati federali degli Usa l’uso di questa sostanza è consentito solo per scopi terapeutici. Infine, nel resto degli Stati Uniti, la marijuana rimane illegale, come stabiliscono le normative federali.
L’azienda della Palm Beach Vapors porta avanti il progetto delle sigarette elettroniche alla marijuana tentando di esportare i prodotti anche al di fuori dell’Oklahoma, proprio perché il consumo della sostanza è ancora illegale all’interno del suo territorio. Chip Paul, titolare dell’azienda, è certo che il mercato dei prodotti a base di cannabis continuerà instancabilmente a crescere, proprio grazie alle prossime nuove normative per la legalizzazione. Queste ultime, infatti, stanno per essere votate in altri Stati americani come California, Arizona, Maine, Massachusetts e Nevada. Chip Paul, inoltre, ha partecipato a una iniziativa per la legalizzazione della marijuana, tenutasi proprio in Oklahoma, come pianta medicinale, per renderla prescrivibile dai medici in particolari situazioni cliniche.
L’iniziativa tenutasi in Oklahoma aveva promosso una petizione che però non è riuscita a raccogliere il numero minimo di firme richieste per il referendum (155mila).Per questo la manifestazione non ha concluso un gran che, ed è rimasta con in mano un pugno di mosche. Tuttavia, anche se attualmente la cannabis resta illegale, l’azienda di Chip Paul è stata autorizzata a continuare la preparazione dell’olio per le ricariche anche nel territorio dell’Oklahoma.
10 novembre 2014