Spaghetti con l’oppio venduti nella provincia cinese dello Shaanxi, a Yan’an. Un automobilista è stato sottoposto a un controllo delle urine dalla polizia stradale e il test è risultato positivo. L’uomo, incredulo perché consapevole di non aver mai fatto uso di droghe, è riuscito ad attribuire il motivo del test positivo al pasto consumato due ore prima. In ogni caso, l’automobilista ha trascorso 15 giorni in carcere, chiedendo nel frattempo alla famiglia di provare la sua teoria.
La famiglia si è subito attivata, incuriosita dalle dichiarazioni del loro parente, ed è andata a mangiare nello stesso ristorante in cui si era recato l’uomo. Una volta giunti, i familiari hanno ordinato i noodles sospetti, e a fine pasto si sono sottoposti ad un test delle urine. Anche questa volta è risultato positivo. I congiunti dell’uomo, una volta risultati positivi alla droga, hanno chiamato la polizia, che ha avviato un’indagine. In seguito ad alcuni controlli effettuati nel ristorante della provincia cinese, gli agenti hanno scoperto il trucco degli spaghetti con l’oppio.
Sembrerebbe che il ristoratore aggiungeva alle pietanze alcune parti della pianta di papavero dalla quale si ricava l’oppio, con la speranza di assuefare i clienti e farli tornare al suo ristorante. Queste sostanze oppiacee, se assunte in maniera continua, possono accumularsi nel corpo in quantità sufficienti a far risultare positivo un test delle urine. Anche se il responsabile della vicenda è risultato essere il ristoratore cinese, all’automobilista è stato rifiutato il ricorso contro la sanzione di guida in stato di alterazione.
10 novembre 2014