Arriva una stangata per i fumatori, da gennaio 2015 infatti ci saranno nuovi aumenti dei prezzi. Infatti il Governo ha accettato le proposte delle commissioni Finanze di Camera e Senato. Perciò, grazie a questi aumenti, si può calcolare un maggiore introito da parte dello Stato di circa 200 milioni, ovviamente al maggior incasso per lo Stato equivale una maggiore spesa per il cittadino, in questo caso dei fumatori. La scelta di aumentare proprio la tassa sul tabacco è stata presa per diversi motivi. Per esempio la tassazione sul tabacco è altissima, si avvicina al 60%, ma esclusa l’IVA che è fissa al 22%, ci sono altre 2 componenti fiscali che incidono: un’accisa fissa al 7,5% e una ad valorem proporzionale al prezzo.
A causa della crisi dei consumi i prezzi sono considerevolmente scesi, e per via di questa doppia componente sono scese anche le entrate fiscali. Si registrano infatti 600 milioni di euro in meno nel 2013. Dunque è partita proprio da qui l’idea di cambiare il sistema di calcolo. Ma un’altra spinta nel cambiare il sistema di tassazione è venuta dall’Europa, dove la componente fissa dell’accisa sul tabacco è molto più alta. Alla fine il Governo ha stabilito un onere fiscale minimo comprensivo di IVA, complessivamente più alto, così da non avere più perdite erariali in caso di calo dei consumi, e poi ha spinto i consumatori fumatori verso “altre soluzioni” apportando uno sconto del 50% su sigarette elettroniche e prodotti da inalazione senza combustione.
13 novembre 2014