“Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato un’altra importante legge. Dopo l’abolizione dei vitalizi fatta nel 2013 per gli attuali consiglieri, abbiamo tagliato anche i vitalizi del passato“. È il commento del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti sul provvedimento approvato la scorsa notte dal Consiglio Regionale. Che aggiunge: “accorpato due altre grandi società, Lazio Service e Lait, in una. Abbassato del 10% il bollo alle società di leasing per riportare nel Lazio le immatricolazioni e incassare decine di milioni di euro che avevamo perso. Grazie a tutti i consiglieri per queste scelte e per il sostegno unanime che hanno garantito. Grazie ad una squadra straordinaria che – conclude – con i fatti e a testa alta sta cambiando tutto come avevamo promesso ai cittadini: il Lazio cambia davvero“.
Le norme sui vitalizi costituiscono il fulcro della proposta di legge 184 “Disposizioni di razionalizzazione normativa e riduzione delle spese regionali”, approvata a tarda notte nella suo complesso a maggioranza, per l’esattezza con 32 sì e 4 no. La 184, emendata sia dalla maggioranza che dall’opposizione, comprende anche norme come la liquidazione dell’Agenzia regionale dei trapianti, l’accorpamento delle società Lazio Service e Lait, e la riduzione del bollo auto per le flotte di autonoleggio e leasing. Nel dettaglio la nuova norma riguardo ai vitalizi dispone, con decorrenza dal 1° gennaio 2015, che chi non ha compiuto 50 anni di età, ma ha fatto parte delle legislature precedenti, potrà ricevere il vitalizio a 65 anni e non più a 50. È possibile anticipare l’erogazione ai 60 anni, pagando però una decurtazione del 5% per ogni anno d’anticipo. Nel triennio 2015-2017 si prevede una riduzione temporanea per i vitalizi erogati agli ex consiglieri o titolari di reversibilità, calcolata in modo progressivo con quattro aliquote: fino ai mille e 500 euro lordi sarà dell’8%, dai mille e 501 ai 3 mila 500 euro del 10%, dai 3 mila e 501 ai 6 mila del 13% e oltre i 6 mila euro del 17%. Per chi invece oltre al vitalizio regionale percepisce anche altri vitalizi, come quello da parlamentare italiano o europeo o da un’altra regione, le aliquote del contributo di solidarietà sono maggiorate del 40%. Pertanto, sarà al 11,2% fino ai mille e 500 euro lordi, al 14% dai mille e 501 ai 3 mila e 500, al 18,2% dai 3 mila e 501 ai 6 mila e al 23,8% oltre i 6 mila euro sempre lordi.
I titolari di assegno vitalizio diretto o di reversibilità, che hanno un reddito lordo complessivo annuo ai fini Irpef inferiore o pari a 18 mila, potranno chiedere l’esenzione di tale riduzione temporanea del vitalizio. Inoltre, secondo alcune disposizioni contenute nella legge di stabilità nazionale 2014, a decorrere dal 1° gennaio 2015 e per un periodo di tre anni, nei confronti dei consiglieri che superano 14 volte il trattamento minimo Inps, è prevista una decurtazione del 6 % per la parte eccedente il riportato importo lordo. Tale aliquota cresce fino al 18 % se il vitalizio supera di 30 volte il trattamento minimo Inps, ovvero pari a 501,38 euro mensili nel 2014. I risparmi derivanti da tali misure di contenimento della spesa saranno versati all’entrata del bilancio dello Stato.
Inoltre, chi ha un doppio vitalizio potrà rinunciare a quello della Regione Lazio: in questo caso gli sarà riconosciuta la restituzione dei contributi versati, purché ne faccia richiesta entro 30 giorni dall’entrata in vigore della nuova legge, senza rivalutazione monetaria o riscossione di interessi. Con le nuove disposizioni il trattamento previdenziale contributivo, introdotto dalla legge 4/2013, non ha più natura obbligatoria. Pertanto, i nuovi consiglieri potranno scegliere di aderire al sistema pensionistico contributivo entro 60 giorni dalla prima convocazione del Consiglio. Per i consiglieri dell’attuale legislatura alla prima nomina, ovvero coloro che non hanno diritto al vitalizio, potranno richiedere la restituzione anticipata dei contributi previdenziali già versati dall’inizio della legislatura 2013 a oggi, rinunciando alla pensione che avrebbero preso a 65 anni. Sarà anche bloccato per i prossimi 3 anni l’adeguamento Istat.
13 novembre 2014