Acquisire, dal fascicolo del procedimento Mafia Capitale, “tutte le intercettazioni intercorse nei giorni precedenti e successivi” agli incidenti del 3 maggio che causarono la morte di Ciro Esposito “tra Massimo Carminati e i soggetti appartenenti alla tifoseria della Roma ritenuti suoi fiancheggiatori“. A richiederlo al sostituto procuratore Eugenio Albamonte che indaga sull’omicidio del giovane, morto per le ferite d’arma da fuoco riportate prima della finale di Coppa Italia a Roma lo scorso maggio, sono gli avvocati della famiglia Esposito, Sergio e Angelo Pisani.
Secondo i legali lo stadio Olimpico “è stato palestra di un gruppo di fiancheggiatori di Massimo Carminati. Alcuni di loro sono diventati, lo scrivono i magistrati nell’ordinanza di Mafia Capitale, suoi consiglieri“. Ed è “notoria l’appartenenza di Daniele De Santis“, indagato per omicidio, “sia alle frange più violente della tifoseria che agli ambienti dell’estrema destra. Proprio per tale motivo non si esclude che i fatti per cui si procede possano essere stati commentati con dovizia di particolari da soggetti attenzionati sia nella fase preparativa che nei momenti successivi ai noti eventi che videro coinvolto Ciro Esposito“. In caso positivo, concludono gli avvocati, “si acquisirebbero importanti spunti investigativi soprattutto al fine di identificare i complici di De Santis“.
16 dicembre 2014