Sono i dipendenti di tre cliniche private romane, per un totale di 160 persone, a rischio licenziamento le persone che questa mattina si sono date appuntamento inscenando un corteo funebre davanti al ministero della Salute. Tre bare, un prete, due chierichetti e alcune vedove vestite a lutto hanno sfilato in segno di protesta. Il flash mob è stato organizzato dai lavoratori dell’Aurelia Hospital, dello European Hospital e della Cura Città di Roma del Gruppo Garofalo, impegnati ormai da giorni nel richiamare l’attenzione sul loro possibile destino.
Tutta colpa dei tagli – I licenziamenti sarebbero colpa del taglio imposto dalla Regione Lazio, ma non ultimo pure l’impossibilità per le tre strutture di poter incassare crediti ancora in essere. Questo riferiscono i manifestanti. Al corteo hanno partecipato almeno 500 persone tra medici, infermieri, operatori sanitari e amministrativi partecipano al corteo partito stamattina da Piazza della Bocca della Verità per raggiungere il ministero.
Gli slogan – “Qui giace la buona sanità”, riporta uno dei cartelli, mentre altri chiedono l’intervento del governatore Zingaretti. “La Regione, pur essendo a conoscenza del dramma che stiamo vivendo, non sta facendo nulla per evitare questi licenziamenti”, a parlare è Luca Paolo Weltert, medico chirurgo dello European Hospital. “Una nostra delegazione – aggiunge – è stata ricevuta dal gabinetto del ministro Beatrice Lorenzin. Pur non essendo di stretta competenza del Ministero ci hanno assicurato che interverranno per sensibilizzare i responsabili regionali. Speriamo alle parole seguano i fatti”.
17 dicembre 2014