Non c’era esplosivo nella busta sospetta recapitata a Gianluca Perilli, capogruppo del M5S Lazio. A raccontare la vicenda lo stesso grillino in una nota: “Gli artificieri, chiamati dalla Digos, hanno accertato che il pacco da me ricevuto non conteneva esplosivo ma un dispositivo elettronico contenente una denuncia anonima e la relativa documentazione fotografica che è stata messa a disposizione delle forze dell’ordine per gli accertamenti del caso“.
Il Movimento 5 Stelle temeva che all’origine di ciò che viene comunque ritenuto un avvertimento possano esserci alcune interrogazioni di Perilli legate ad appalti e Mafia Capitale. All’interno della busta è stata trovata una lettera anonima con materiale sul l’operato di un dirigente. Al lavoro ora gli inquirenti per capire la provenienza della busta. E Perilli ammette: “Dopo la puntata di Report e gli sviluppi dell’indagine sulla Mafia Capitale riceviamo numerosissime segnalazioni e denunce su presunte irregolarità“.
16 dicembre 2014