“Chiamo un sacco di gente così da quando ero ragazzina. Ci sono decine di persone che possono testimoniarlo“. Lo dice Michaela Campana, deputata Pd, in una intervista sul Corriere della Sera, dove torna sul suo sms a Salvatore Buzzi spuntato dalle intercettazioni in cui chiama “capo” l’uomo. Sul fatto che Buzzi le avesse chiesto di presentare un’interrogazione parlamentare sulla base di un articolo del Tempo, Campana fa sapere: “Non ho mai presentato quell’interrogazione e ho chiesto agli uffici della Camera di metterlo nero su bianco. La prova? Qualora l’avessi fatto non sarebbe stata rigettata, visto che altri (Ruocco e Fantinati, del M5S, ndr) l’hanno presentata negli stessi tempi e sulla base del medesimo articolo di giornale. Quell’interrogazione che Buzzi chiedeva non mi convinceva anche perchè il Tar si era già espresso contro l’appalto in questione e non mi sembrava corretto intervenire“.
Al centro poi anche un’altra intercettazione dove Buzzi parla di 20mila euro per la campagna elettorale e dove dice “e mò se me compro la Campana…“. Ma la Campana smentisce giustamente tutto: “Sarebbe bastato leggere la data della conversazione per capire che Buzzi non poteva riferirsi alla mia campagna elettorale. D’altronde, ero già stata eletta da tempo“.
15 dicembre 2014