La cooperativa 29 Giugno, salita alle cronache per il coinvolgimento nell’inchiesta di Mafia Capitale di Salvatore Buzzi, ora affidata ad amministratori giudiziari, è stata autorizzata dal Tribunale di Roma a proseguire i lavori di pulizia nelle sedi del ministero del Lavoro. A dirlo in un comunicato proprio il Ministero, dopo che erroneamente gli organi di stampa avevano parlato di “affidamento diretto” alla cooperativa. Alcuni quotidiani hanno tirato in ballo per l’appalto da 3 milioni di euro il ministro del Lavoro Giuliano Poletti.
“Gli adempimenti relativi alle gare di affidamento di servizi – afferma il ministero – rientrano nelle competenze gestionali affidate alle strutture preposte del Ministero ed esulano dall’attività di indirizzo politico in capo al Ministro“. Il ministero ripercorre l’iter dell’appalto per la pulizia delle sedi di via Flavia e via Fornovo a Roma, assegnato con bando europeo nel giugno 2011 a Consorzio nazionale servizi (Cns) e Sea Sud srl, unite in un Raggruppamento temporaneo d’impresa (Rti). Ad aprile 2012 viene stipulato il contratto di 48 mesi, con scadenza marzo 2015, con i servizi affidati al 58% a Cns attraverso la cooperativa Antares e al 42% da Sea Sud. Ad aprile 2014 emergono problemi relativi ad Antares, prima per la qualità del servizio di pulizia e poi per irregolarità contributive della società. A quel punto Cns sostituisce Antares con la coop 29 Giugno di Buzzi. Il 3 dicembre scorso, all’esplodere dell’inchiesta su Mafia Capitale e sul ruolo di Buzzi, il ministero chiede chiarimenti a Cns e il 9 dicembre Cns comunica la revoca dell’appalto alla 29 Giugno. Poi ecco il dietrofront.
20 dicembre 2014
