“Sono preoccupato per i 1.400 lavoratori che rischiano il posto, tra cui 500 ex detenuti recuperati in attività socialmente utili. Il rischio di questa mascalzonata orrenda è che tutte le coop sociali abbiano contraccolpi, come già sta avvenendo. Nessuno, politici, sindacati, si schiera a difesa degli onesti“. A lanciare l’allarme è Angiolo Marroni, garante per i detenuti del Lazio e tra i fondatori della coop 29 Giugno, dalle pagine del Corriere della Sera.
“Non ne posso più, non potete continuare con questa storia. Buzzi non lo vedo da tempo. La coop 29 Giugno è nata 30 anni fa con ottime intenzioni e l’appoggio di personalità stimate. Politici, giornalisti… Se poi si sia trasformata in qualcosa di orrendo non è colpa mia“. Parlando dell’intercettazione in cui Buzzi lancia la candidatura di suo figlio, Umberto Marroni, precisa: “Sono vanterie senza riscontri. Mio figlio non si è candidato ed è insopportabile che se ne parli ancora“.
11 dicembre 2014