Il giorno dopo l’operazione Mondo di Mezzo che ha portato alla luce la mafia romana, torna a parlare il sindaco Ignazio Marino, che a La Stampa confessa: “Il fatto che queste persone cercassero di fare pressione, tentando vie di accesso, è chiaro perché questa amministrazione ha sbarrato le porte a chiunque volesse influenzarla in qualsiasi modo“. E conferma le pressioni esercitate dalla Cupola romana per influenzare il governo capitolino: “Gli abbiamo sbarrato le porte. Ci hanno provato senza riuscirci“.
Poi guarda al passato: “Era un sistema politico della Capitale. Qui c’è un modo di agire e di operare diverso della criminalità organizzata. Non deve ricorrere alla violenza per gestire gli appalti, perché ha trovato dei tavoli d’incontro con la cattiva politica e la cattiva amministrazione. E a quei tavoli si stringono accordi che permettono di fare affari“.
“Saranno i magistrati a decidere le responsabilità, il Comune di Roma si costituirà parte civile in caso di giudizio“. Infine Marino sui tentativi nelle ultime settimane di cacciarlo dal Campidoglio dice: “Mi sono chiesto, ma questi attacchi violenti contro di me, con una destra che urlava dimissioni per una Panda rossa, da dove nascono? Sono un sindaco marziano che non si siede a quei tavoli, anzi nemmeno li conosce. L’unica possibilità per continuare con quel metodo era togliermi di mezzo“.
3 dicembre 2014