Nella Capitale, infatti, ci sono più di un milione di antenne e una su due resta inutilizzata. Di certo non una grande visione dato che spesso impediscono anche la visione dei monumenti. Roberto Tagliavanti, direttore della Cna di Roma (l’associazione degli artigiani della Capitale), ha descritto così la situazione: “È una giungla a cielo aperto, con tanto di liane, i cavi che penzolano. In città ci sono più antenne che famiglie”.
Da qui l’iniziativa Tetti Puliti, con cui si vogliono installare gli impianti di antenna centralizzati a fibra ottica nel territorio comunale. “Un’idea semplice che ha risultati immediati e su vari livelli: il primo è una città più bella; il secondo è l’aumento del tasso tecnologico dei nostri edifici sia dal punto di vista della rete, sia della ricezione televisiva; il terzo è il tema ambientale”.
Adesso si aspetta che l’Assemblea Capitolina adotti le misure idonee e necessarie per concretizzare le proposte contenute nel progetto Tetti Puliti. Importante anche il sostegno delle società di telecomunicazione e a spiegare il motivo è stato Claudio Di Simone: “Quando le società di telecomunicazione inizieranno a trasmettere su tutte le frequenze assegnate, si creeranno delle interferenze con i segnali televisivi, per cui sarà necessario installare degli appositi filtri sulle antenne, con costo a carico delle società di telecomunicazione. Se riduciamo il numero delle antenne riduciamo il numero di questi filtri e i costi di queste società. A questo punto si comprende perché facciamo appello alle società di telecomunicazione a partecipare con noi a questa campagna”.
2 dicembre 2014
