“Roma può vincere? Non c’è nulla di impossibile se no l’unica cosa che ci resta è un’invasione pacifica della Germania. Non ci sono miracoli da fare: da domani mattina serve cambiare le cose ma tutto parte da cambiamento culturale di rispetto delle regole e dell’etica che vale per tutti“. E il pensiero del campione di F1 e olimpionico Alex Zanardi sulla candidatura di Roma a ospitare i Giochi Olimpici del 2024. “Con quello che è successo nel nostro Paese anche recentemente non si può dire che abbiano torto quelli che dicono che i grandi eventi sono un’occasione perfetta per consentire a chi vuole delinquere di farlo – ammette Zanardi – Però è anche vero che in Italia c’è tanta brava gente e non è giusto negare a chi vuole rendere giustizia al nostro Paese di negare un grande sogno a queste persone che invece sono la maggioranza“.
E consiglia: “Sarebbe molto più importante che il nostro premier facesse un investimento anche dal punto di vista di garanzia. Lo facciamo e garantiamo al popolo intero che questa volta sarà diverso. Credo che se ogni cittadino italiano fosse sicuro che questa volta le cose si facessero all’italiana nell’accezione più positiva del termine credo che tutti si metterebbero volentieri in scia“.
Ad ammettere il proprio rammarico sui commenti negativi alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024 anche il presidente della Federciclismo, Renato Di Rocco: “Mi dispiace se c’è qualche politico che non capisce che lo sport è un linguaggio universale, secondo me deve impegnarsi un pò di più. Un villaggio olimpico è uno dei pochi settori al mondo dove 10500 ragazzi non soffrono di differenze di razze, di religione e vivono tutti insieme. Credo sia un’ottima occasione per la nostra nazione, che ne ha bisogno. Una delle parti più buone oltre a quella della imprenditoria e managerialità italiana molto apprezzata all’estero sono soprattutto i successi sportivi, che dovrebbero diventare la bandiera da cavalcare per tutti i governanti italiani perché quando all’estero si parla di Italia lo si fa con grande rispetto“.
Mentre lancia l’allarme Daniele Viotti, eurodeputato Pd: “Facciamo presente a Renzi e al Presidente del Coni che il Cio ha modificato il regolamento per l’assegnazione delle Olimpiadi, inserendo la non-discriminazione per l’orientamento sessuale tra i requisiti“. “Un ostacolo“, secondo Viotti, per la candidatura italiana, visto che anche il vuoto legislativo sul riconoscimento delle coppie gay e i ritardi nell’iter della legge sull’omofobia nel nostro Paese.
16 dicembre 2014