I finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria stanno eseguendo una misura di prevenzione patrimoniale emessa nei confronti di Luigi D’Alessandro, notaio in Roma. L’indagine portata avanti vede coinvolti anche la moglie e i figli del notaio, nonché tre amministratori di società a lui collegate. Il sequestro dopo un’ispezione antiriciclaggio condotta dai finanzieri nei confronti del notaio nel 2011 che, oltre ad aver rilevato violazioni amministrative e penali alla normativa antiriciclaggio, aveva portato alla luce nella contabilità del professionista fatture per operazioni inesistenti, emesse da una serie di società schermo per frodare il fisco.
Una truffa che, secondo quanto appurato dalle indagini, andava avanti almeno da un decennio. Ed è stato confermato che il notaio, dopo l’ispezione, aveva iniziato a schermare i propri beni al fine di proteggere il proprio patrimonio da eventuali pretese tributarie. “Il quadro complessivamente emerso ha delineato la pericolosità sociale del notaio in virtù del protrarsi nel tempo del suo comportamento illecito e antisociale“, spiega la Gdf, “presupposto per l’applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali, come ampliate dal nuovo codice antimafia“. Bloccato l’intero patrimonio, composto da denaro in 25 conti correnti per un totale di quasi 2,5 milioni, oltre che da tre società e 31 unità immobiliari di pregio, tra cui, ville, box e appartamenti all’Argentario, in Sardegna, e nella Capitale, in particolare nella zona della Camilluccia e nel centro storico.
24 dicembre 2014