La scorsa notte a Roma sono state arrestate 3 persone nel clan Bellocco, in seguito alla scoperta di una rete di favoreggiamento del precedentemente detto clan della ‘Ndrangheta attivo nella Capitale. I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Roma, con la collaborazione dell’Arma locale, hanno eseguito i 3 arresti in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica di Roma, Direzione Distrettuale Antimafia. Le 3 persone arrestate del clan Bellocco dovranno rispondere delle accuse di favoreggiamento personale e procurata inosservanza di pena, con l’aggravante per avere operato al fine di agevolare la cosca della ‘Ndrangheta Bellocco attiva a Rosarno (RC) e comuni limitrofi.
Le misure cautelari sono state emesse sulla base delle risultanze acquisite dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo Carabinieri di Roma, in seguito alla cattura dei 2 latitanti del clan Bellocco, i cugini Umberto e Francesco Bellocco. La cattura era avvenuta presso la Stazione di Roma Casalotti il 24 luglio 2012, durante un normale servizio di controllo del territorio. Grazie proprio a queste indagini è stata individuata la rete di persone di cui i due cugini si servivano per trascorrere la propria latitanza a Roma. L’arresto dei due Bellocco avvenne grazie a una pattuglia di Carabinieri in servizio serale, durante il controllo di un gruppo di giovani che sostavano in strada nei pressi di un complesso residenziale di via Carentino. Non appena la pattuglia si avvicinò ai giovani, questi cercarono di darsi alla fuga, ma due di loro furono fermati. Quei due ragazzi consegnarono ai militari dei documenti falsi, in seguito furono identificati come i cugini sopra citati Umberto e Francesco Bellocco. All’epoca erano entrambi latitanti da due anni e destinatari di numerosi provvedimenti restrittivi emessi dalle A.G. di Palmi (RC) e Reggio Calabria nel 2010 per gravi reati, tra i quali anche il reato associativo di tipo mafioso.
Per evidenziare lo spessore criminale dei due latitanti, riportiamo le descrizioni di entrambi i cugini:
Bellocco Umberto (classe ’83): figlio di Bellocco Giuseppe, classe ‘48, con precedenti per associazione mafiosa, omicidio, estorsione, armi e altro, già latitante inserito nell’elenco dei 30 ricercati di massima pericolosità del Ministero degli Interni ed arrestato dal ROS dei Carabinieri nel 2007, in atto detenuto presso la casa circondariale di Terni, cugino di Bellocco Gregorio, quest’ultimo capo storico dell’omonima cosca;
Bellocco Francesco (classe ’89): figlio di Bellocco Carmelo, latitante fino al 1994, in atto detenuto presso la casa circondariale di L’Aquila, ritenuto elemento di spicco, unitamente al fratello Umberto (cl. 37) della medesima cosca.
Prendendo in considerazione lo spessore criminale dei due latitanti del clan Bellocco arrestati, le indagini furono subito iniziate dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di via in Selci che individuarono nell’immediatezza un appartamento sito a Casalotti in via Perlo, dove i due latitanti avevano predisposto la loro base logistica. La perquisizione dell’appartamento ha consentito di stabilire che i due latitanti si erano fermati nella Capitale da alcuni mesi e operavano illecitamente nel territorio grazie a diverse attività. La casa era dotata di videosorveglianza, nonché di numerosi telefoni, computer portatili, Jammer, ricevitori radio, macchine conta banconote, bilancini elettronici di precisione, un blocco notes con cifre ed appunti in codice. Ma non solo. Nella perquisizione è emersa anche l’Epistola di Leone IV, utilizzata di norma dagli affiliati della ‘Ndrangheta durante il rito di iniziazione svolto in occasione delle nuove immissioni nelle cosche. Sequestrate anche 3 auto e 2 moto nuove, ovviamente intestate a dei prestanome.
Le successive indagini del Nucleo Investigativo di Roma hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico degli odierni arrestati, M. A. (classe ’83), originario di Oppido Mamertina, ma residente a Roma in zona Boccea, e vicino al clan Gallico di Palmi (RC); C. L. (classe ’83), originario di Palmi e G.A.R. (classe ’78) originario di Taurianova (RC). È risultato che i 3 arrestati, ora condotti in carcere, avessero il compito di provvedere al supporto logistico necessario ai due latitanti del clan Bellocco per vivere in clandestinità. Inoltre, avevano reperito e messo a disposizione dei cugini Bellocco l’appartamento di via Perlo, le autovetture e i motocicli, fittiziamente intestati, nonché i documenti di identità.
17 gennaio 2015