“La vicenda per gli abitanti del consorzio unico Torrino Mezzocammino parte da lontano. Precisamente nel 2002, quando decidono di allacciare le proprie case a un sistema di teleriscaldamento sia per l’acqua igienico sanitaria sia per il riscaldamento degli ambienti. È la stessa società Acea che produce l’energia nella centrale di Tor di Valle a descrivere agli utenti la fornitura come un’opportunità di risparmio rispetto ad altre fonti”. Così in una nota l’associazione consumatori Codici in merito all’aumento bollette al Torrino. “Le cose tuttavia – prosegue la nota – non vanno lisce fin da subito. Gli abitanti del consorzio subiscono innumerevoli disservizi. A cominciare dalla disponibilità h 24 del riscaldamento per usufruire dell’acqua calda. Ebbene sì. Se gli utenti vogliono farsi una doccia non possono fare a meno di accendere il riscaldamento. Ciò anche in primavera o in estate, con grande disagio e un inevitabile aumento delle bollette. L’Acea, informata di ciò, fino al 1° novembre del 2014 ha fatto pagare agli utenti il 65% della tariffa mentre ora la quota è applicata al 100%. A causa dell’aumento degli abitanti e dei mancati interventi sugli immobili, oggi le bollette hanno una tariffa maggiorata del 300% rispetto al consumo reale. È evidente che alla base c’è un difetto di progettazione: manca un circuito per il trasporto dell’acqua calda separato da quello del riscaldamento degli ambienti. In alternativa fino ad oggi i residenti hanno dovuto adottare questa strategia: attaccare un boiler che consuma energia elettrica per avere l’acqua calda. In questo modo però è evidente che la soluzione del teleriscaldamento decade. Il comitato si è rivolto a Codici e nonostante i tavoli con il gestore la situazione è rimasta finora inalterata”.
“Con un atto di diffida – dichiara l’avvocato Carmine Laurenzano responsabile dell’Ufficio legale di Codici – adesso l’Associazione chiede all’Acea la revisione della convenzione stipulata con il consorzio nel 2002. Inoltre chiediamo a Roma Capitale che ha investito nel sistema di convocare le parti per trovare soluzioni ai problemi riscontrati”.
15 gennaio 2015