I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno fermato una grande frode di una banda che realizzava fatture false per evadere fisco, comprando prodotti di alta tecnologia. Sette persone sono state arrestate, ritenute responsabili di reati di associazione a delinquere, e aspettano la sentenza del Giudice delle Indagini Preliminari, presso il Tribunale di Roma.
Le indagini delle Fiamme Gialle del Gruppo di Frascati hanno condotto al sequestro di circa 1,5 milioni di euro, su conti correnti bancari e assegni circolari, parte del profitto ricavato dalla frode. L’organizzazione aveva base a Roma, ma operava su tutto il centro Italia e aveva creato una seria di società volta alla compravendita di materiale elettronico e hi-tech, con unico scopo di evadere l’IVA. Gli accertamenti sono iniziati da un controllo di routine nei confronti di una nuova società che, in un breve periodo di tempo, aveva acquistato merce per oltre 13 milioni di euro da operatori economici di altri Paesi dell’Unione Europea, facendo estender ei controlli ad altre società, dette “cartiere”, tutte costituite per evadere il Fisco.
Queste attività hanno un modus operandi nell’organizzazione e ognuno aveva il suo ruolo specifico, come il caso di un’insospettabile donna di Giulianello in provincia di Latina, anch’essa tratta in arresto. Dalle indagini, infatti, è emerso che la stessa faceva operazioni sui conti correnti da casa propria, on line, tramite computer. Il meccanismo era quello classico delle frodi così dette ‘carosello’. Reclutavano giovani come prestanome, assumendo la carica di amministratore nelle diverse ‘cartiere’ soltanto formalmente nei passaggi di merce, al fine di assumersi l’integrale debito IVA. Questa non veniva mai versata all’Erario, mentre le imprese reali destinatarie della merce maturavano grandi crediti di imposta nei riguardo dello Stato, chiedendone poi il rimborso. Le società coinvolte negli scambi venivano in seguito svuotate dei loro patrimoni e dichiaravano fallimento.
di Lidia Marino
30 gennaio 2015