Felipe Anderson è sicuramente l’uomo chiave del momento in casa Lazio e sta trascinando la squadra a suon di gol, assist e grandi prestazioni. Un anno e mezzo dopo lo sbarco a Roma è diventato uno dei protagonisti del campionato e sta ripagando la fiducia della dirigenza biancoceleste, che da sempre l’ha aspettato. In questo grande momento di forma, Felipe Anderson è stato intervistato dal portale SambaFoot.com, al quale ha parlato del proprio adattamento in Italia. Ecco le risposte più importanti del brasiliano.
Felipe, come ti spieghi il tuo grande momento in Italia?
E’ il frutto di un lavoro lungo con l’allenatore, i miei compagni e la mia famiglia. Tutti sapevano che avrei avuto bisogno di tempo perchè il calcio brasiliano e quello italiano sono diversi. Ma poco a poco, sto raccogliendo i frutti del mio lavoro e della mia perseveranza.
Questa trasformazione è avvenuta in pochi mesi… In cosa in particolare?
Sono riuscito ad adattarmi all’intensità e alle dinamiche di gioco qui in Italia. L’intensità in Brasile non è la stessa. Il ritmo è più alto, devi essere al top per 90 minuti per fare bene. Ho bisogno di essere al 100% per fare la differenza. E’ stato tutto nuovo per me. Ho anche dovuto imparare a lavorare senza palla.
La Lazio sta disputando una buona stagione e la Champions League è alla portata. Quali sono i veri obiettivi del club?
La Champions League è il nostro primo obiettivo, vogliamo il terzo posto. Era l’obiettivo fissato dall’inizio della stagione.
Nell’ultima partita ti hanno paragonato a Cristiano Ronaldo…
Sono onorato. Questo è un segno che il mio lavoro è riconosciuto.Essere paragonato al miglior giocatore del mondo è una cosa molto importante.
Per il 2015, cosa desideri? La Seleção?
Recentemente mi sono unito all’Under 21 per un tout in Cina che abbiamo vinto. Voglio continuare ad avere questa possibilità, sarà così se continuerò a fare il mio lavoro. E’ stato un punto di svolta per me: dopo questo successo ho segnato 5 gol in 5 partite e fornito 5 assist. Il mio sogno è quello di giocare le prossime Olimpiadi in Brasile.
Ti senti pronto per la prima convocazione nella prima squadra brasiliana?
E’ difficile da dire. Ora sto attraversando un buon periodo in Italia, in un campionato complicato. Questo è un vantaggio per me fare la differenza in un grande club europeo imparando i compiti tattici che sono fondamentali a livello internazionale. Non mi metto pressione, la cosa più importante è aiutare i miei compagni di squadra qui nella Lazio. Il resto verrà naturalmente.
In cosa sei migliorato in Italia?
Sono un giocatore veloce. Prima in Brasile non usavo la velocità perché non mi muovevo senza palla. Ora che invece è così, ho più possibilità di fare la differenza.
C’è un club in cui sogneresti di andare a giocare?
Tutti i giocatori risponderebbero con Barcellona, per esempio. Ma non mi piace parlare del mio futuro, mi concentro sul presente.
14 gennaio 2015