Evidentemente a noi italiani non piace la storia, perché a settantanni dalla chiusura dei campi di concentramenti, il 10 per cento dei ragazzi non sa cosa sia l’olocausto. Una dei maggiori crimini commessi dall’umanità – da parte di un uomo verso i suoi simili – di fatto è ancora sconosciuto a moltissimi giovani. La storia di milioni di ebrei deportati nei campi di sterminio, l’ideologia nazista e non ultimo l’idea di una razza pure che ripudiasse eventuali commistioni etniche tardano ancora a far presa sulle nostre coscienze, facendo vacillare la nostra memoria, anche quando è del lontano 2000 la decisione dell’Istituzione del Giorno della Memoria di concerto con le Nazioni Unite.
Ecco, a distanza di 15 anni, sono ancora in troppi a non sapere cosa ricorra in questo giorno,a partire dai giovanissimi, come è stato detto. Molti non ne sanno niente, molti altri ben poco, avendone solo una vaga idea del significato. A renderlo noto è stato un sondaggio di Skuola.net: su 1800 studenti con età compresa fra gli 11 e i 19 anni, almeno un interpellato su 10 ha le idee confuse circa tale celebrazione. Addirittura, c’è chi è convinto che il 27 gennaio sia la data della fine della seconda guerra mondiale, per la precisione il 6%. Un altro 4%, la fine del regime nazista. Di fronte a tanta confusione, ci si dovrebbe chiedere dove il nostro sistema scolastico abbia sbagliato fino a questo momento. Sono gli stessi studenti in un certo senso a rendersene conto e a fornire suggerimenti per il miglioramento dello stesso: il 36% di loro, infatti, vorrebbe partecipare a più gite e viaggi di istruzione per approfondire la materia e le testimonianze; il 29% vedere più documentari e film sul periodo storico in questione. Qualcuno, un significativo 19% propone di concentrare i programmi sulla storia del ‘900 a discapito dei secoli precedenti. Di contro, i ragazzi sembrano avere le idee chiare sulla questione giorno della Memoria: il 50% è pienamente d’accordo nell’istituzione di un giorno per ricordare quanto accaduto agli ebrei, mentre uno su tre è convinto che sia giusto ricordare tutte le stragi, non solo quella perpetrata dai nazisti. Più della metà, il 55%, ritiene al contrario necessario schierarsi contro ogni forma di terrorismo, scossi dagli ultimi avvenimenti relativi all’attentato contro la redazione di Charlie Hebdo, noto settimanale di satira francese.
27 gennaio 2015