Marino si è detto sorpreso quando ha visto che i rappresentanti della Lista Marchini non hanno votato per l’approvazione del registro delle Unioni Civili “perché credevo che i rappresentanti di Lista Marchini fossero dei contemporanei, invece ieri non hanno votato e hanno dimostrato di non comprendere il senso della modernità del nostro Paese e del nostro continente. Oggi sappiamo che la Lista Marchini le unioni civili non le vuole e questo è un messaggio chiaro e forte che chi crede nell’amore deve ricordare nel 2018, quando si voterà di nuovo“.
Dopo queste parole del sindaco di Roma èstata immediata la replica di Marchini, che ha spiegato i motivi che l’hanno portato a non votare il documento voluto dalla maggioranza, rea – secondo lui – di imporre con arroganza le proprie proposte: “Sono felice che Marino senta aria di elezioni e lanci accorati quanto confusi appelli agli elettori. Per quanto riguarda la nostra non partecipazione al voto di ieri, ripeto ciò che ho risposto privatamente al Sindaco ieri sera. Due ordini di motivi mi hanno indotto a non partecipare al voto – ha affermato Marchini – : il primo politico. Premetto che già mesi fa, in una intervista a Il Tempo, ho dichiarato la mia posizione favorevole in tema di registri delle unioni civili a condizione che fossero realmente unioni e non furbi accordi per ottenere privilegi. A tal riguardo – ha spiegato Marchini – abbiamo presentato come unico emendamento affinché vi fosse tra i requisiti una durata minima della convivenza di 24 mesi“.
Poi l’attacco alla maggioranza, che ha proposto un documento dai contenuti non condivisi da Marchini e che non ha accettato le proposte della sua Lista: “La maggioranza con la solita arroganza non ha accettato e noi, per coerenza, non votiamo ciò di cui non condividiamo il contenuto. Infine, come riferito ieri al Sindaco, vi era una questione familiare che riguardava uno dei miei cinque figli. Come ho ribadito all’ottimo Marino, l’amore è una cosa seria e lo si dimostra innanzi tutto verso coloro ai quali hai dato la vita“.
29 gennaio 2015