I dati riportati nell’articolo pubblicato dal Sole 24 Ore, che parla dell’aumento degli appalti diretti sotto la gestione Marino rispetto a quella di Alemanno, ha fatto si che prendessero parola Raffaele Cantone, presidente dell’Anticorruzione, e il Sindaco di Roma. Cantone ha definito il dato molto rilevante, mentre Marino – a chi gli ha chiesto di commentare l’articolo – ha risposto: “Non ho nessun commento, anche perchè gli apprezzamenti di Raffaele Cantone, quando ci siamo incontrati in Campidoglio sono stati assolutamente molto lusinghieri”.
Sull’assegnazione degli appalti diretti ha solo voluto precisare: “Voglio solo sottolineare che quel dato di affidamento diretto nel primo periodo della mia amministrazione è un dato assolutamente vero – aggiunge Marino – e la spiegazione va ricercata nel fatto che Roma era se non nell’illegalità, certamente non nell’appropriatezza contabile. Roma non aveva un bilancio, il sindaco Alemanno aveva ritenuto di amministrare la Capitale d’Italia in dodicesimi. Era un metodo, nella migliore delle ipotesi disordinato, nella peggiore un metodo che poteva esporre a fenomeni di illegittimità contabile. Altri giudizi sull’era Alemanno, non ne posso dare: c’è la magistratura”.
L’intervista rilasciata da Cantone sugli appalti diretti ha fatto sì che Marino volesse specificare l’approvazione di Cantone stesso al documento presentato da Allfonso Sabella: “Ho chiamato a svolgere il ruolo di assessore alla legalità e alla trasparenza uno degli assessori più severi nel contrasto alla criminatà organizzata nel nostro Paese, Alfonso Sabella, che immediatamente ha prodotto un documento che ha trovato l’approvazione dei Raffaele Cantone”.
29 gennaio 2015