È stato chiuso anticipatamente l’accesso al pubblico della camera ardente di Pino Daniele al S.Eugenio di Roma. La scelta, spiega lo staff del cantante, è stata fatta per permettere ai familiari e agli amici di “prendersi il loro tempo” per stringersi attorno a Pino Daniele. E a non mandare giù la decisione sono stati i tanti fans che si erano assiepati fuori dall’obitorio per dare l’ultimo saluto al cantante. “Sono partito dalla provincia di Caserta – spiega Gianni all’Ansa – non è mai successa una cosa del genere“.
“C’è gente che ha fatto centinaia di chilometri – dice una donna sempre alle agenzie stampa – è una vergogna, una mancanza di rispetto per chi ha comprato i dischi di Pino e lo ha seguito in concerto per tutta una vita“. Mentre un altro signore dice: “Non è il modo di comportarsi. Pino è un personaggio pubblico, questo è il prezzo che bisogna pagare per la fama. Oltre alla famiglia, c’è tanta gente venuta qui a dargli l’ultimo saluto e che si trova la porta sbattuta in faccia. Anche per il papa è stato permesso a tutti di portare un omaggio, è un comportamento senza senso“.
Ma a molti non è andata giù anche la decisione dei figli di far officiare il rito funebre al Divino Amore a Roma e non nella sua Napoli: “Sono fan di Pino da tanti anni – racconta alle agenzie Gaetano, un palermitano che vive a Roma – credo sia sbagliata però la decisione di non fare i funerali a Napoli, perché lui è il simbolo di quella città. È vero che deve scegliere la famiglia ma i figli sono giovanissimi e possono commettere degli errori. Anche la scelta di portare le sue ceneri a Napoli non credo sia giusta, perché dovrebbe arrivare il feretro e consentire ai napoletani di dare l’ultimo saluto a Pino in una camera ardente come qui a Roma“.
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6 gennaio 2015