Alcuni esponenti del movimento di estrema destra sono stati individuati come responsabili di diversi striscioni, aventi come obiettivo la Comunità ebraica, che dal 2008 al 2011 hanno invaso diversi quartieri della Capitale. Per questo, il Tribunale di Roma ha condannato, nell’ambito del processo Militia, 6 persone per associazione a delinquere, disponendo inoltre il pagamento di 7 mila euro di risarcimento alla comunità ebraica, riconoscendo il reato di apologia fascista oltre che in violazione della legge Mancino.
Le condanne vanno dagli otto ai diciotto mesi di reclusione: la pena più dura ha colpito Daniele Gambetti e Giovanni Ricotta Barbati e Stefano Schiavulli a decrescere, insieme Massimiliano De Simone, Maurizio Boccacci e Valerio Moda. Addirittura su Schiavulli e Boccacci pesava già una precedente condanna, del novembre 2012, per la ricostituzione del partito fascista.
Gli imputati non solo hanno diffuso idee fondate sull’odio etnico e razziale, ma i loro obiettivi erano anche politici e hanno colpito in passato l’ex sindaco Alemanno, Fini, Schifani e Riccardo Pacifici, quest’ultimo ex presidente della Comunità ebraica romana.
“La sentenza é una vittoria nella lotta all’antisemitismo, alla xenofobia e al negazionismo”, commenta la Comunità ebraica, “da una parte ci aiuta a fare Giustizia ma dall’altra ci insegna quanto ancora l’Italia debba lavorare per fare i conti con i rigurgiti del fascismo e dell’intolleranza. Anche per questo ribadiamo la necessità di una legge sul negazionismo della Shoah. Con questo processo la Comunità Ebraica di Roma sarà risarcita con 7.128,00 euro, una cifra simbolica per ricordare le 7.128 vittime della Shoah italiana. I soldi del risarcimento saranno devoluti al reparto oncologico del Policlinico Gemelli di Roma”.
di Anna Rosa Sanseverino
Roma, 22 Gennaio 2015
Processo Militia, 6 condannati e 7 mila euro di risarcimento alla comunità ebraica | ITMTelevision
23 Gennaio 2015 @ 03:52
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