Oggi gli ospedali romani riscontrano lo stesso problema: pronto soccorso pieni e impossibilità di gestire tutti gli assistiti. La situazione sembra essere peggiore ogni giorno di più e, con l’arrivo della stagione influenzale, di certo non ci saranno giovamenti.
Solo la settimana scorsa, il Sant’Eugenio ha avuto vette di 200 pazienti in ingresso, il policlinico di Tor Vergata lunedì ha registrato 50 persone in attesa di ricovero e ieri all’Umberto I si è riscontrato il tutto esaurito. “A mezzogiorno avevamo 149 persone al triage, di cui 27 in attesa di essere visitati: 7 codici gialli in attesa di trattamento, 17 codici verdi e tre bianchi. 68 pazienti erano già in trattamento, di cui 4 in codice rosso, 35 in codice giallo, 27 codici verdi e due bianchi. 51 pazienti già erano stati trattati ed erano in attesa di allocazione posto e tre codici gialli erano in terapia subintensiva. La carenza di personale viene colmata da alcuni infermieri della cooperativa Osa che, da 10-15 anni, ci danno un grandissimo supporto”, asserisce il segretario Cisl Fp del Policlinico Umberto I, Claudio D’Angelo .
La Regione Lazio suggerisce ai pazienti con semplice febbre di recarsi in altre strutture, per lasciare gli ospedali a patologie più gravi. “Prima di recarsi al pronto soccorso,” afferma, “i cittadini possono rivolgersi alle unità di cura primaria con i medici di medicina generale: ce ne sono 202 a Roma, aperte dalle 10 alle 19, basta chiedere al proprio medico per sapere dove andare. Gli studi aperti nel fine settimana hanno già visitato 5000 persone dall’inizio dell’anno evitando così di dirottarli negli ospedali. Per quanto riguarda la carenza di posti letto, la Regione sta chiedendo alle Asl di attivare nuovi posti letto nelle strutture private accreditate”.
di Lidia Marino
20 gennaio 2015