Yemen, la piccola Rawan, sposa a 8 anni, muore dopo la prima notte di nozze per una emorragia interna. Rawan era stata venduta dal patrigno ad un uomo 40 enne per circa 2 mila euro, che corrispondono a 100 mila rial. La vicenda brutale accaduta nell’area tribale dello Yemen continua a essere negata dalle autorità locali di Hardh, ma non mancano giornalisti che hanno rivelato e denunciato i fatti. Uno tra questi è Mohammed Radman, giornalista freelance. A raccontare la storia di Rawan, sposa a 8 anni, ci sono anche il Centro yemenita per i diritti umani, il Daily Mail, e l’Unicef, che ricorda: “Il 14% delle piccole yemenite si sposa prima dei 15 anni”.
La notizia continua a fare il giro del mondo, e non servono molte parole per raccontare l’orrore di una violenza che tutti noi facciamo fatica ad immaginare. Tuttavia sappiamo poco di Rawan, che non ha resistito all’emorragia interna avuta dopo la prima notte di nozze e che ha trovato la morte in una stanza d’albergo. Sappiamo poco anche del marito assassino di origine saudita, il quale non è stato nemmeno arrestato. I matrimoni infantili sono molto comuni nello Yemen, dove ancora non è passata una legge che li vieti e che protegga le bambine che hanno meno di 17 anni. Inoltre, alla fine degli anni Novanta, lo Yemen eliminò il limite dei 15 anni. In questi giorni ha dichiarato a Gulf News, giornale inglese della regione del Golfo, che Rawan è viva, non ha subito violenze e non si è nemmeno sposata. Lo scetticismo riguardo a queste dichiarazioni è piuttosto alto, considerando anche quello che ha ricordato l’Unicef, ovvero che il 14% delle bambine yemenite si sposa prima dei 15 anni, e il 52% prima dei 18 anni.
Per sfuggire ai matrimoni infantili le piccole future spose, le poche che hanno la forza di opporsi, c’è un’unica possibilità: scappare. Una di loro è Nada al-Ahdal (nella foto sopra) di soli 11 anni. La piccola Nada ha pubblicato lo scorso luglio un video su Youtube, nel quale affermava di essere fuggita da casa e di aver denunciato la propria famiglia, colpevole di volerla costringere a un matrimonio prematuro. L’undicenne, anche lei yemenita, diceva così nel video: “Piuttosto che contrarre un matrimonio combinato morirei”. E aggiungeva: “Molte bambine hanno deciso di gettarsi in mare e ora sono morte”. Purtroppo però, la piccola sposa a 8 anni Rawan non ha avuto tempo neanche per fare questo.
“Le conseguenze dei matrimoni infantili sono devastanti“, denuncia Liesl Gerntholtz, di Human Rights Watch, “e molte soffrono di problemi di salute cronica perché hanno troppi figli e troppo presto“. Quella di Rawan è solo una delle tragedie che accadono troppo spesso in un mondo lontano da noi per cultura e modi di vivere. Tuttavia l’attenzione e la rabbia che ha suscitato sul web, e non solo, è molto alta. Su Twitter centinaia di persone riversano la propria rabbia e il proprio sdegno in inglese, in francese, in italiano e persino in arabo, denunciando la brutalità emersa nella vicenda della sposa a 8 anni.
22 gennaio 2015