Il Direttore generale dell’Ospedale Umberto I ( sito in zona Tiburtina ), Domenico Alessio, ha dichiarato oggi che il suo futuro deve essere tutelato. Afferma che è stato effettivamente valutata in passato l’eventuale collocazione dello stesso, precisamente in occasione di una riunione convocata dall’ex Presidente Zingaretti con i rispettivi rappresentanti delle Istituzioni, nella sede della Regione Lazio. Qui, inoltre, era stata ribadita la necessità di continuare a prestare servizio sanitario ed assistenziale, insieme a quella di assicurare all’Ospedale maggior sicurezza nel lavoro, come previsto dal decreto legislativo 81/2008, di gestire ancora il DEA di secondo livello. Inoltre, è stata confermata l’importanza dell’Umberto I, reputato non un semplice ospedale ma un vero e proprio “pezzo di città”, per il fatto che occupa una vasta zona strategica e ideala per il centro di Roma, essendo in prossimità della Stazione Termini e altre linee Metropolitane e Ferroviarie. Si prevede di inserire preliminarmente uno studio ambientale ben dotato che però è ancora da idealizzare, insieme al Piano Particolareggiato del PRG da definire con le singole attribuzioni urbanistiche dell’area presa in considerazione. Per cui, secondo Domenico Alessio, in questo momento non potrebbe esser possibile prevedere, ridimensionare e predisporre un nuovo progetto per l’edificio, in quanto manchino determinate, precise ed utili indicazioni. Infatti, per il decreto legislativo 66/14 impone “verifiche stringenti ed approfondite per qualunque progetto di investimento immobiliare, con l’obbligo prioritario di valutare opportunamente la disponibilità di immobili pubblici”, ovvero non è consentito abbandonare un immobile, per costruirne un altro. Il Policlinico è un bene destinato esclusivamente all’ambito sanitario, nonché l’unico rimasto all’interno del Centro Storico di Roma, in seguito alla chiusura dell’Ospedale San Giacomo, in grado di gestire al meglio e con tempestività le varie emergenze sanitarie che vi si presentano nella città stessa. Per altro, la legge n. 448/98 prevede un fondo destinato alla riqualificazione dell’assistenza sanitaria nei centri urbani, con il recupero della stessa area, quindi prima di un qualsiasi altro progetto bisogna verificare e valutare al meglio la situazione, per non compromettere la validità dell’Umberto I; inoltre, proprio dal mese di maggio dello scorso anno, era stato dichiarato dal Commissario di Zingaretti, che tutti i fondi esistenti dovevano essere impegnati nell’ammodernamento del Policlinico. Alessio, continua nella sua nota che, non è possibile nell’arco di soli due o tre anni, l’ampliamento nella nuova area, proprio perché le procedure burocratiche per ottenere permessi urbanistici, progettuali, approvativi e su indizioni di gare, richiedono un tempo di gran lunga maggiore, ovvero all’incirca tra i sette e gli otto anni. Viene smentita anche l’indicazione dei costi inerenti al progetto, ovvero tra i 700 e gli 800 milioni di euro, dichiarata in precedenza: infatti, soltanto con i 220 milioni di euro disponibili, si potrebbero ristrutturare alcuni edifici presenti, che andrebbero a soddisfare soltanto il 65% delle esigenze effettive assistenziali indicate ora dal nuovo DCA 368/14 (Decreto del Commissario ad Acta che ha ridisegnato l’assistenza sanitaria del Lazio). Integrando un altro finanziamento pari a 300 milioni di euro, si potrà completare l’intera ristrutturazione dell’intero complesso per i servizi assistenziali. Infine la soluzione presa in considerazione, in tal momento, segue il disposto del decreto legislativo n. 66/14, per cui le polemiche sollevate sulla questione servono solo per intralciare e rallentare l’avvio di nuovi provvedimenti che risultano utili, urgenti e non più rinviabili, a meno che non si voglia assistere al progressivo decadimento del Policlinico stesso. Ciò provocherebbe inoltre, problemi per la città di Roma, sia per quanto riguarda una questione di immagine, in quanto si tratti di una storica struttura, sia per quanto riguarda la praticità svolta dai servizi assistenziali nell’ambito della sanità stessa: il futuro delll’Umberto I, conclude il Direttore, deve essere tutelato in ogni aspetto.
di Erika Lo Magro
30 gennaio 2015